martedì 8 gennaio 2008

Il matitone

Nel 1761, la moglie di Kaspar Faber, ebanista di Norimberga, andava in giro per mercatini e fiere, cercando di vendere l’invenzione del marito: la matita.
Personalmente non   posso fare a meno del caro "lapis" anche se oggi, per molti è diventato  vecchio e desueto.
Ad avere questo vezzo non sono la sola, poiché uomini illustri come Van Goog, Gunter Grass, Heinrich Boll, Conan Doyle e Fellini, hanno confidato nelle loro interviste di avere avuto per questo “oggetto”una vera passione.
Mi piace prendere appunti con il lapis sia a casa, sia in ufficio.Lo ritengo un ponte che mi conduce nel passato, quando la vita aveva ritmi più lenti e ci si poteva permettere di interrompere il lavoro, temperare la punta ed approfittarne per riordinare le idee.
Nel 1992 a Genova, fu inaugurato il grattacielo che potete vedere nella foto che ho postato. Il nome ufficiale di questa costruzione è Torre Nord-San Benigno e l'architetto che la ha disegnata si è ispirato al campanile ottagonale della chiesa di San Donato.Per la sua particolarissima forma architettonica, che lo fa assomigliare ad una grossa matita, è stato denominato: il matitone. Dopo la Lanterna a furor di popolo il grattacielo è diventato il secondo simbolo della Superba. Mi piace pensare che il vero motivo di questo soprannome sia un omaggio a quegli uomini che hanno reso grande Genova ,facendo un ottimo uso di questo “utensile”.
In particolare il mio pensiero vola ai tecnici, ai disegnatori, ai progettisti dei cantieri, che hanno costruito le più belle navi del mondo e agli operai delle grandi e piccole fabbriche genovesi. Rivedo nel porto antico, vispi mercanti, nei loro scanni armati di lapis copiativo, che intingevano sulla punta della lingua, prima di vergare con invidiabili calligrafie color viola ciclamino, enormi registri, sui quali annotavano prezzi e pesi delle merci.
Come nella matita non è importante la forma esteriore, bensì la qualità della grafite racchiusa in essa, io cerco queste qualità anche negli esseri umani.

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