venerdì 29 settembre 2023

Non ce la posso fare... ad essere di buon umore.


 Questa frase è scritta su di un muro della sala d'aspetto del fisioterapista, dal quale mi reco due volte la settimana, per riattivare la mano, dopo l'ingessatura per la rottura del polso. Il pensiero apparentemente è edificante ma non  lo condivido, in questo specifico momento storico. I motivi per cui la mattina non riesco ad essere di buon umore, sono molteplici:

La salute e lo smarrimento di quando hai bisogno di cure mediche e se vuoi guarire in fretta, devi rivolgerti al privato, a causa dei tagli fatti dai vari governi.
La mia adorata città, invasa e violentata quotidianamente da migliaia di croceristi e turisti, che spesso non hanno nessun rispetto per la sua storia.
Il genere umano, che non  ha più la sensibilità nei confronti  delle persone anziane, che vengono spesso derise e non considerate.
La sparizione del dialetto genovese e dell'italiano, sostituiti da una cacofonia di lingue sconosciute.
I fumi che inquinano l'aria, prodotti dalle tre navi da crociera, che giornalmente raggiungono il porto di Genova e il vento trasporta in collina.
Il sindaco e il governatore che invece di pensare a migliorare la vita dei cittadini, ogni giorno promuovono progetti faraonici (la nuova diga, la funivia che attraversa il centro abitato, e tanti altri)  anche pericolosi ma  non accettano critiche e impongono il loro punto di vista. Pensano come dei manager per rendere la vita dei turisti più piacevole, mentre la città è in totale decadimento.
La metropolitana più corta del mondo, che non permette di raggiungere i vari quartieri cittadini.
Il salone nautico, che per sei giorni ha reso la viabilità dei cittadini azzerata, code di ore per raggiungere i posti di lavoro.
I b&b nei condomini, sostenuti dal comune, sono le nuove piaghe sociali, che mettono a rischio la tranquillità dei residenti.
I genovesi stanno trasferendosi nell'entroterra perché in città la vita è diventata insostenibile. Lo spazio a Genova è pochissimo, le strade importanti sono solo 2.  La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Equador, seguita dagli albanesi, dai romeni e da tutti gli stati africani.
Non esistono più le fabbriche che per secoli hanno permesso ai genovesi di vivere un'esistenza dignitosa.

La sensazione è quella di sentirmi straniera nel luogo dove sono nata più di 70 anni fa, di non avere più diritti ma di essere considerata solo un bancomat.
Per i motivi elencati e molti altri, la mattina non posso alzarmi serena, anche perché ho la consapevolezza che sarà sempre peggio.
Ora capisco la profezia di Santa Brigida che passando da Genova disse:

  Un giorno il viandante che passerà dall’alto dei colli che recingono Genova, accennando con la mano i lontani cumuli di detriti, dirà laggiù fu Genova “.

mercoledì 13 settembre 2023

Rimpianti della giovinezza


I sogni della giovinezza sono i rimpianti della maturità.
Opera do Pidimoro

Dopo 33 giorni mi hanno tolto il gesso ma il bello viene ora, la mano si è gonfiata all'ennesima potenza. Il dolore non mi abbandona mai e sinceramente inizio a deprimermi. Oggi ho iniziato la riabilitazione per drenare i liquidi in eccesso e iniziare i movimenti. Una vera tortura.
 
Veniamo al post odierno, che mi è stato ispirato dalla visione del Film: La sindrome di Antonio e forse dalla mia situazione attuale.
Anche se ho 71 anni, non ho perso la voglia d'indignarmi. Credo che le lotte dei miei 20 anni siano state l'occasione mancata per ripulire questa nostra società, imbrattata da soprusi inaccettabili. 
Ancora oggi prevale:
Il privilegio sul merito.
Il profitto sul bisogno
L'interesse di pochi su l'equità.
Mi pento e non riesco a farmene una ragione del perché la mia generazione non è riuscita in quello che aveva incominciato.
Alcuni deviarono su tentativi spietati, sbagliando percorso, Altri sono stati sconfitti da un'errata convinzione, che un'ideologia è come una montagna sacra, dalla quale c'è un dio, che non scenderà mai.
Oggi, l'aver fallito si mescola con l'immancabile nostalgia della giovinezza.
Più il tempo passa e più diventa insopportabile la certezza della ragione che mi lascia inerme, in questo mondo che non riconosco e stento ad accettare.
Ho la lucida consapevolezza che quegli anni non torneranno più e forse penso di aver  solo soffiato, solo nel vento.