sabato 30 giugno 2007

Sprechiamo tanto

Spendiamo cifre ragguardevoli per alimentarci consumando il superfluo e poi buttiamo via ancora più soldi dal dietologo o in palestra per cercare di dimagrire! Questa, che è una contraddizione, sta diventando, purtroppo, una regola comune nella nostra civiltà dell'opulenza e del benessere.
Sprechiamo tanto.
Quanti di voi sanno che in Italia ogni anno buttiamo nei rifiuti la bellezza di 4 miliardi di euro in beni alimentari? Ogni giorno viene gettato via il 15% di pane e pasta, il 17% di carne e il 12% di frutta e verdura per un totale di circa i,5 milioni di tonnellate di derrate alimentari che, da sole, potrebbero sfamare una gran quantitità di persone che muoiono di fame in qualche angolo del terzo, o quarto mondo. Questo, se ci pensate, è davvero un insulto alla povertà, un comportamento che grida vendetta e che dobbiamo assolutamente affrontare in prima persona,  anche con il nostro esempio se occorre.

giovedì 21 giugno 2007

Nuvola Rossa

E’ giunta l’ora che l’umanità prenda al più presto delle decisioni concrete riguardo alle problematiche ecologiche.E’ necessario rieducare e rieducarsi ad una cultura del verde, insegnando ai giovani nuovi processi d’identificazione con la natura.Bisogna abbandonare le vecchie visioni imposte da religioni oscurantiste, cieche ed antropocentriche che vedono l’uomo re del creato. Le vecchie generazioni devono confessare ai giovani i loro errori e insieme rendersi conto che siamo solo semplici cellule allacciate a mille altre.Abbiamo commesso enormi danni forse raggiungendo il punto di non ritorno e siamo gli unici responsabili di questo disastro cosmico. Vogliamo appagare il nostro senso del divino? Promuoviamo le nuove sensibilità olistiche e ecofemministe, forse meno spirituali ma più reali riconoscendo la terra come la vera e viva (DEA MADRE).
Questi concetti erano già chiari e limpidi ai nostri antenati, specialmente ai mitici Nativi Americani.
NUVOLA ROSSA agli europei che volevano acquistare la terra dei Sioux rispondeva:
La terra non si può né vendere, né acquistare, poiché essa è il GRANDE SPIRITO.
Non c’interessa la ricchezza, essa è inutile e non si può portare con sé da morti. Della ricchezza che voi inseguite, non sappiamo che farcene; vogliamo solamente allevare i nostri figli nell’amore e nella pace.
                  

venerdì 15 giugno 2007

Favola ebraica

Yanuska Duraeuk era considerato da tutti lo scemo del villaggio.
La madre lo mandava ogni giorno dall'altra parte del ponte a portare il pranzo ai fratelli maggiori che lavoravano nei campi. Per Yanuska, sua madre metteva un solo tozzo di pane per tutto il giorno.
Un giorno si aprì improvvisamente un buco nella diga  e l'acqua cominciò ad uscire copiosa minacciando di sommergere tutta la valle.
Il giovane, che proprio in quel momento stava passando di li, prese l'unica fetta di pane che aveva e tappò il buco nella diga. Per caso stava passando anche il vecchio re, il quale, vista la scena se ne meravigliò e chiese al ragazzo. perchè l'hai fatto? Questi gli rispose: che significa, vostra maestà? L'ho fatto perchè non si allagasse tutto,altrimenti chissà quanta gente sarebbe affogata. E questo era tutto il tuo pane? domandò il re? Che cosa mangerai adesso per tutto il giorno? Insomma, se non mangio oggi, vostra maestà, che succede? Mangeranno altri, e io mangerò domani! Il vecchio re non aveva figli, e rimase così commosso dal gesto del ragazzo e  dalla sua risposta, che decise di farne il suo erede al trono-un re durka, cioè un re scemo.Yanuska sedeva sul suo trono ma tutti continuavano a ridere di lui,  e anche lui rideva di se stesso. Piano piano si capì che sotto il suo governo non scoppiavano mai guerre, perchè lui non conosceva l'aggressività, la vendetta, il rancore".Trascorsero alcuni anni, infine i generali lo assassinarono, presero il potere e dichiararono guerra a tutti i paesi confinanti. Durante  una feroce battaglia,fecero saltare anche la diga e in un attimo tutti gli abitanti  della vallata  morirono affogati.

sabato 9 giugno 2007

COME ABEBE BIKILA

Addormentarmi la sera, è diventato un vero problema. Durante le ore di veglia nella mia mente i pensieri si susseguono uno dietro l’altro senza tregua.
Finalmente, quando il sonno mi avvolge, spesso sogno di correre.
Mi rivedo giovane, sulla linea di partenza,concentrata al massimo mentre da lontano mi giunge la voce del mio allenatore che m’incoraggia. Lo sparo dello starter da il via alla gara, Provo una tale leggerezza che ho la sensazione di vivere al di fuori del mio corpo. Giunta sul rettilineo finale, accelero, tiro in fuori il busto, indietreggio la testa come il protagonista del film “Sogni di gloria” e finalmente scalza, come il mitico Abebe Bikila, taglio il filo di lana del traguardo, vincitrice.
Mi sveglio e interpretando il sogno penso che corro per fuggire dalla realtà che mi circonda.
 Il mio corpo non è più leggero ma dolorante e la mia vita attuale non può essere assolutamente paragonata a quella vissuta negli splendidi anni sessanta.
Di quei momenti conservo in una vecchia scatola: medaglie, ritagli di giornali e alcune foto, testimoni del periodo più bello della mia vita.

mercoledì 6 giugno 2007

Sensazioni

Vi dedico questa bellissima immagine di Genova, scattata questa mattina da Missmeletta mentre ci recavamo al lavoro.
Le nuvole accentuano il colore perlaceo dei tetti d'ardesia,la sirena di una nave saluta il porto,le maestose campane di San Lorenzo suonano, annunciando un nuovo giorno e noi allegramente scendiamo la creusa, assaporando un pezzo di focaccia tiepida e quest' attimo fuggente.
Giò