mercoledì 22 gennaio 2025

L'emozione di rileggere un libro.


In gioventù, lessi il libro scritto da Carlo Levi e pubblicato da Enaudi nel 1945: "Cristo si è fermato ad Eboli". Sono trascorsi 54 anni e in questo periodo storico molto particolare, ho sentito il desiderio di rileggerlo. Levi fu confinato in un paese sperduto della Lucania, perchè antifascista e  nelle pagine di questo libro, racconta magistralmente la vita amara e arretrata dei contadini. Sono uomini privati di tutto, che non si sentono tali ma si considerano solo animali da soma. Il libro è attualissimo perchè anche ai giorni nostri, l'esistenza di alcuni lavoratori è rimasta tale.

Nella mia vita mi è capitato spesso di rileggere dei libri ma il record appartiene a tre di essi. 

"Lettere a un bambino mai nato", scritto dall'indimenticabile Oriana Fallaci. La prima volta lo lessi in età adolescenziale, la seconda in attesa di mia figlia Francesca e la terza quando divenni madre. Il secondo è un testo di Jeane Giono intitolato: "Lettera ai contadini sulla povertà e la pace" e il terzo sempre dello stesso autore: "L'uomo che piantava gli alberi", testo che dovrebbe essere inserito nei programmi scolastici. 

Ogni volta che rileggo un libro, riaffiorano le emozioni precedenti, che sommate alle nuove e alla mia crescita, mi fanno provare delle sensazioni inaspettate.

Il mio pensiero ora vola al poeta Franco Armino, che ha scritto questa splendida poesia.



La salvezza dell'uomo a mio modesto parere si può attuare solo attraverso il lavoro manuale, riconoscendone il valore.

Sobrietà, lentezza, serenità e convivialità, dove sono finite?

venerdì 17 gennaio 2025

Nubi lenticolari


 Erano le sei di mattina, apro le tapparelle e mi trovo davanti uno spettacolo raro. Nel cielo infuocato, le nubi lenticolari, che si formano quando i venti soffiano perpendicolari a un rilievo montuoso. Giornata segnata da vento forte (tramontana) e freddo intenso.

Mi sono fermata ed emozionata davanti ad una meraviglia del genere. Solo Madre Natura sa inventare e regalare momenti di gioia inaspettati. 

Se pigiate sulla foto s'ingrandisce.😍

domenica 12 gennaio 2025

La magia dei rebus





Quando ero piccola, le famiglie non vivevano separate come oggi. Sono cresciuta anche con gli zii, che sono stati i miei "genitori d'anima". Lo zio Inigo, toscano, nato a Viareggio, era appassionato di enigmistica. Con tanta pazienza, mi ha insegnato sin da piccola a risolvere i rebus. Naturalmente ho dovuto imparare un nuovo vocabolario perchè ci sono parole, che vengono denominate diversamente.

                                                                PICCOLO  ESEMPIO


Il giovedì, esco presto come al solito per fare la spesa. Prendo la cremagliera e mi dirigo immediatamente dal giornalaio per acquistare la nuova Settimana Enigmistica. E' un passatempo economico, euro 2 e aiuta i vecchietti come me, a mantenere il cervello in movimento.
Adoro sedermi al tavolino, prendere la mia matitina posizionata nell'allungalapis, (così la consumo fino alla fine, come una genovese doc) la gomma e della carta per risolvere i varii rebus proposti, che per me sono i più incantevoli degli enigmi.
Il rebus è un'arte trivalente: 
l'arte del disegno con l'illustrazione,
l'invenzione e la composizione con le lettere
ed infine la soluzione. 
A proposito vi scrivo quella del rebus che ho postato.   E' una mia regola di vita!
 
                   Vantarti devi solo di viver onestamente

lunedì 6 gennaio 2025

Il parco delle mura di Granarolo.


Era bellissimo passeggiare nel parco, circondato da panorami mozzafiato. Adoravo uscire di casa e camminare per cercare oltre al benessere fisico, anche la possibilità di liberare per qualche ora la mia mente.



Da questo punto del cammino, si può vedere il nuovo ponte San Giorgio, che con le sue 43 luci, ricorda le persone morte, a causa del crollo Morandi.




Lassù sul picco del monte c'è il Santuario  Madonna della Guardia, tanto caro ai genovesi che regolarmente lo raggiungono a piedi con la speranza di chiedere o ringraziare per la grazia ricevuta. 

Ma ora veniamo al dunque, è diventato impossibile passeggiare in questo luogo e le parole non renderebbero giustizia alla situazione attuale ma le foto... sono molto eloquenti.







Queste sono solo alcune antenne che si incontrano lungo il cammino. Quando si arriva sotto di esse, si sente delle vibrazioni particolari e crepitii strani. Alla fine della passeggiata, chissà quante onde magnetiche mi sono "guadagnata", altro che passeggiata ginnica! Anche se i cittadini protestano, preoccupati per l'aumento esponenziale di alcune patologie, la situazione è peggiorata con l'installazione dele antenne 5G  ( spesso mimetizzate da pannelli). Vengono posizionate al centro dei quartieri, naturalmente non residenziali ma abitati da proletari, che se muoiono non interessa a nessuno.La corsa dei vari operatori telefonici per accaparrarsi nuovi spazi è innarestabile.

mercoledì 11 dicembre 2024

A proposito di transazione ecologica.

Lo so questo post è fuori del coro ma scrivo quello che penso.
Vivo in collina e già da un mese, la sera si accendono le luminarie, che sono state collocate dai cittadini sui terrazzi e poggioli delle abitazioni. Difronte a me, il 6 dicembre in porto,nel ponte Parodi, sono arrivati i "baracconi," che con i laser delle molteplici attrazioni,illuminano la mia casa, come se fosse giorno.


In centro e precisamente in Piazza De Ferrari, il comune si è avvalso per posizionare le luminarie, di professionisti del settore ( luci d'artista) con esborsi di denaro pubblico, per celebrare solo l'apoteosi dello spreco, in una città dove non funziona più niente e si pensa solo al turismo di massa.
L'installazione delle luminarie natalizie, dal 8 dicembre al 6 gennaio, emettono nell'aria 20 milioni di tonnellate di CO2, con l'aumento del nostro consumo energetico di 1600 Megawat al giorno.




Tutti parlano di San Francesco ma lui volle ricordare l'evento, solo con una capanna, una mangiatoia, dove alla luce di una fioca lampada, un bue ed un asinello, con i loro fiati scaldavano Gesù.
Io come ben sapete, sono atea e se fossi credente mi ribellerei a tutto questo banale consumismo, che  non ha nulla da vedere con il Natale.




Luci accese in ogni luogo e quello che mi fa adirare è che restano in funzione anche di giorno.

 
Il palazzo della Regione Liguria tutto illuminato... che coraggio!
 

In città, quest'anno, ci saranno parecchi pranzi natalizi per persone indigenti e questo dimostra che i cittadini di Genova non se la passano per niente bene!

domenica 24 novembre 2024

Panchina numero 15


 Ho approffitato di una giornata feriale (assenza di turisti) e di sole per recarmi sulla passeggiata di Nervi. Adoro questa panchina, dalla quale posso ammirare un paesaggio meraviglioso. Intorno a me regnava un silenzio inconsueto, rotto esclusivamente dal rumore delle onde, che s'infrangevano sugli scogli. E' stato piacevole godere del tiepido sole, nonostante  il mese di Novembre inoltrato. 


Il lento moto ondoso e il vento provocavano degli spuzzi di acqua nebulizzata, che mi raggiungevano il viso, provocando una piacevole sensazione. 
Devo camminare molto e la passeggiata di Nervi è veramente adatta, sia per scopi salutari, che per rasserenare lo spirito.

martedì 5 novembre 2024

La mia assenza forzata.





 Sono tornata a casa dopo sei giorni di ricovero.  Mi sono recata al pronto soccorso perchè la pressione è schizzata a livelli mai visti. Avevo il fiato corto, male al braccio sinistro e dolore al torace. Ho eseguito telecuore, esami del sangue infiniti e tac al cuore con contrasto, dalla quale è risultato che qualche tempo  fa ho avuto un infarto silente. Non mi meraviglio, con tutti i pensieri e dispiacere degli ultimi due anni, penso che il mio corpo ha reagito nel modo più logico. E' inutile lo stress è deleterio e questi sono i risultati. Appena mi riprendo, dovrò ricercare un bravo cardiologo, che mi aiuti a calibrare le pastiglie per tenere a bada la pressione. 

P.S. Non bevo, non fumo, non mi drogo, giornalmente passeggio (6000 passi) e non mi abbuffo di cibo. Evidentemente non basta per sconfiggere i sassi e i dardi che la vita mi  scaglia contro.

domenica 13 ottobre 2024

PRIANO: IL GIUSTO

 

Venerdì è spuntato il sole e con il  consorte abbiamo deiciso di andare a passeggiare nel Borgo di Granarolo; il nostro paesello. Giunti nella piazzetta, con immensa gioia ho visto seduto sulla panchina di ardesia, il mio amico Priano. Ha 86 anni e si godeva come diceva il grandissimo Gilberto Govi: "i suoi raggi". Mi sono fermata, l'ho abbracciato e ci siamo messi a parlare del più e del meno. Con lui ho lottato per far rispettare l'antichità di Granarolo, con le sue creuse e per il mantenimento del nostro unico mezzo di locomozione: La cremagliera, ovvero la vecchia signora di 100 anni. E' un uomo semplice, ha sempre il sorriso stampato sul viso liscio, ancora privo di rughe. Vedovo da molti anni, vive con il figlio e nonostante l'età, cucina ancora. Durante la pandemia del Covid è stato molto male, tanto da rischiare di morire.  Oggi è in plendida forma. La sua saggezza e la  cultura sono sempre presenti nei suoi discorsi. Gli ho chiesto come stava e lui mi ha risposto con queste parole: L'invidia non mi è mai appartenuta,auguro a tutti di avere di più di quello che ho io. Sono contento di come sto e di quello che ho. Sono parole di un vecchio operaio impegnato da sempre anche nel sociale, ammirato, rispettato e considerato anche da persone con idee politiche diverse dalle sue. La parola adatta per descriverlo è: UN GIUSTO. Rimane un faro che rischiara il buio di questo momento storico ed è un valore aggiunto per la comunità del mio amato borgo.  

sabato 5 ottobre 2024

La "Fognazza"


Questa spiaggia, si trova tra Multedo e Pegli. Tantissimi anni or sono, era un paradiso per i bagnanti e per i pescatori . E' denominata "la fognazza" perché si trova vicino al porto petroli, che è il terminale petrolifero del porto di Genova. Questo luogo è destinato allo sbarco, all'imbarco e al trasferimento di petrolio greggio, di prodotti petroliferi, petrolchimici e gas liquido, trasportati da navi cisterna di varia portata. Durante le operazioni di carico e scarico, spesso il mal funzionamento dei bocchettoni, sprigionano  esalazioni che ammorbano l'aria. Nonostante ciò mi piace in questa stagione finalmente senza bagnanti,camminare a piedi nudi sulla battigia.  


Ho atteso che smettesse di piovere e appena è spuntato il sole, mi sono recata alla fognazza. L'acqua era calda e ho iniziato a camminare avanti e indietro sulla sabbia morbida:          esercizio utilissimo per la circolazione sanguinea. Il silenzio mi avvolgeva, rotto solo dal meraviglioso suono delle onde che s'infrangevano sulla spiaggia e dal canto dei gabbiani.



All'improvviso è comparsa una nave, trainata da due rimorchiatori, mentre  un aereo che si preparava   ad  atterrare all'aeroporto, l'ha sorvolata. Non ho resistito ed ho scattato questa foto che trovo particolare perchè in pochi secondi ha fatto svanire l'incanto naturalistico.

venerdì 20 settembre 2024

Finalmente è tornato l'Autunno


 Sono nata il 3 settembre 1952, in quel periodo dell'anno in cui la natura assume colori rassicuranti e i rumori ritornano suoni. I miei tratti somatici avevano molte affinità con questa pacata stagione. I capelli ricordavano il colore delle generose castagne, gli occhi erano azzurri come i cieli settembrini e la pelle chiara come la luce che illumina le giornate autunnali. Naturalmente il tempo ha modificato queste caratteristiche ma sono molto orgogliosa dei miei capelli sale e pepe, delle mie rughe e  dei miei occhi a mio avviso meno cerulei e vispi.


L'autunno è sempre stata la mia stagione preferita per la sua discrezione e per i veri momenti di felicità che provo nell'ascolare ed osservare la natura. Adoro recarmi  nei boschi e nei parchi. Sedermi su di una panchina e osservare ciò che mi circonda, assaporando quel silenzio tanto anelato, rotto solo dal cadere delle foglie.


                             Mi piace chiudere glio occhi e non pensare al futuro.

      A Volte è meglio non sapere le cose. Il bello della vita è proprio questo:
      ignorare che cosa accadrà domani; anzi, che cosa accadrà tra un istante.
                                                 
                                                  (frase iniziale e finale del film Caracas)