venerdì 16 dicembre 2022

Come si cambia!


             
                              Ventenne                                                                              Settantenne

Quando ero giovane credevo di avere tanto tempo a mia disposizione. Mi sentivo invincibile, mi allenavo tutti i giorni, ero una discreta atleta, studiavo e lottavo pensando di partecipare alla costruzione di un mondo migliore. Non sentivo il corpo, mi sembrava di lievitare tanto era il benessere che provavo. Il trascorrere del tempo  ha modificato sia i tratti somatici, che la visione della vita. Ad una certa età, mi sono resa conto che quel tempo, che mi sembrava infinito e dilatato verso il futuro, è trascorso in un baleno, tanto che la mia giovinezza mi sembra sia stata solo un sogno.   Mi consola il fatto che durante il mio viaggio, nessuno ad oggi, ha piegato o macchiato il mio pennacchio.



                                                           Spoleto 1967

domenica 11 dicembre 2022

Crescere un figlio e poi accudire un nipote


 

Questo quadro è intitolato "Crescere un figlio" la vita di un genitore, secondo il pittore russo, Andrei Popov. In effetti quando nostra figlia decise di sposarsi, con lei volò via anche la colonna sonora della nostra vita.



Questa foto  invece rappresenta la crescita di nostro nipote Pietro. Ogni tanto io e il nonno lo misuravamo e con lui gioivamo per la sua crescita. Il cartoncino è piegato e riposto in una capsula del tempo, assieme ai suoi giochi preferiti: cubetti, soldatini macchinine, un pinocchio di legno ecc. Lui non è a conoscenza dell' esistenza di questa scatola. Mia figlia, quando non ci saremo più, gliela consegnerà, così noi continueremo a vivere nei suoi ricordi.



mercoledì 7 dicembre 2022

Gunter Demnig


Amo questa foto, che ritrae Gunter Demnig mentre incastona sul selciato di un marciapiede, una delle sue 80.000 pietre d'inciampo, presenti in quasi tutte le città europee. Oggi Gunter ha 75 anni ma la storia che desidero raccontarvi, è accaduta quando ne aveva 45. Tutto ebbe inizio a Colonia, nel 1992. Questo artista, decise di partecipare ad una commemorazione, in memoria dei cittadini deportati e uccisi nei campi di sterminio nazisti. Durante la cerimonia, una donna iniziò a urlare, asserendo che la deportazione delle 1000 persone (Ebrei, Sinti, e Rom) avvenuta nel 1940, era una falsità.
Gunter rimase scioccato e mentre si dirigeva verso il suo laboratorio, pensò in che modo poteva combattere il negazionismo.
Prese dei blocchi di pietra quadrati, tipo i san pietrini (10x10) li ricoprì con una lastra di ottone lucente, sulla quale decise di incidere:

Nome cognome
Data di nascita
Il giorno e il luogo della deportazione
Il luogo e data dello sterminio dei deportati.

Nacquero le pietre d'inciampo, che non desiderano far cadere nessuno perché l'inciampo deve essere visivo.
Quando se ne scorge una, si dovrebbe fermare il cammino, leggere attentamente, riflettere e riprendere il passo con il desiderio di approfondire per capire e non dimenticare.
Nella foto Gunter s'inginocchia per posizionare la nuova pietra, che di solito  viene collocata vicino alla casa dove viveva la persona o nel luogo dove è stata arrestata.
Lui alza lo sguardo verso l'alto e con questo gesto immenso, riporta a casa la persona, a cui oltre la vita è stata negata anche la dignità.
Sì è ispirato a delle parole presenti nel Talmud:
"Una persona viene definitivamente dimenticata, quando nessuno pronuncia più il suo nome."
In Italia le pietre d'inciampo sono più di 1344. Le più numerose si trovano a Roma, Milano e Torino.
A Genova ne sono state incastonate 16.



Questa pietra , ricorda il rabbino capo della Sinagoga di Genova, Riccardo Pacifici, arrestato e ucciso con tutta la sua famiglia ad Auschwitz.
E' posizionata all'entrata della  Galleria Mazzini, vicino al Teatro Carlo Felice.


venerdì 2 dicembre 2022

L'alba è ancora gratuita!


L'alba meravigliosa di questa mattina, mi ha rincuorato e davanti a questo spettacolo, che la natura mi ha regalato, mi sono commossa. Ho respirato profondamente, ho svuotato la mente, dimenticando per qualche istante le infinite incombenze quotidiane. L'energia che mi ha avvolta sono sicura che mi permetterà di affrontare  con un sorriso, il nuovo giorno.

Grazie sole (ATON) di sorgere, brillare e addolcire la vita ad una vecchia signora. 


sabato 26 novembre 2022

Il mio messaggio in bottiglia


Roberto Regnoli, medico ortopedico in pensione, durante le sue passeggiate sulle battigie del Molise, ha ritrovato 830 bottiglie, contenenti messaggi affidati al mare.

Chissà se avrà ritrovato anche il mio!


Messaggio

Ti porti, questa bottiglia, la melodia

del mare ligure.

I versi scarni dei suoi poeti

trasfigurati in questi consunti "ossi di seppia".

I trallalero dei marinai genovesi, con i loro volti

rugosi e bruciati dal sole.

Il mio marino pensiero racchiuso oggi

in questo scrigno segreto.

Come l'eterna marea, cancella l'effimera impronta,

anch'io sparirò presto da questi lidi.

Resti traccia almeno, in questo maestrale,

l'anelito di fratellanza universale,

per te, che ritroverai queste parole.

domenica 20 novembre 2022

Si scrive decrescita e si legge felicità.

 

Oggi le persone non si accontentano più di niente, sono sempre alla ricerca di nuove emozioni e l'insoddisfazione spesso diventa cronica. Negli anni 60 non avevano nulla ma la gioia, la speranza di un mondo migliore e la tranquillità ci rendeva felici.

Non avevamo il frigorifero ma "L'uomo del ghiaccio" arrivava con il motocarro pieno di blocchi  e con il suo gancio in base alle nostre disponibilità, ce ne dava un pezzo. Correvamo a casa, lo ricoprivamo con una coperta per non farlo sgelare e sopra  deponevano i cibi da conservare.

Non avevamo il riscaldamento ma la stufa economica intiepidiva la cucina, cuore della casa, mentre le altre stanze erano ghiacciate. Le borse dell'acqua calda, le lenzuola, i pigiami di flanella e le calze confezionate dalle nonne, ci riscaldavano nei nostri letti.

Non avevamo bagni e docce super accessoriati  e la domenica scaldavamo pentoloni di acqua da versare in grandi conche di zinco, nelle quali ci lavavamo.

Non avevamo il forno ma ci recavamo con le nostre teglie, avvolte da tovagliette a quadri, dal fornaio, che terminato il suo lavoro, le introduceva nel forno ancora caldo.

Non avevamo la possibilità di ricomprare le calze prima di seta, poi di nailon, quindi quando si sfilavano, le portavamo dalla rimagliatrice, che con il suo apparecchietto riusciva a farle tornare quasi nuove.

Non avevamo a disposizione quotidianamente i vassoi pieni di paste, biscotti di tutte le fogge ma quando le mamme potevano, confezionavano splendide torte casalinghe.

Non  tutti avevamo la televisione in casa, quindi ci recavamo al bar o ospiti di qualche vicino per guardare tutti insieme trasmissioni come: Il  Musichiere o Lascia o raddoppia.

Potrei andare avanti all'infinito di ciò che non avevamo e allora perché oggi con tanto benessere siamo sempre tristi e in guerra? Forse abbiamo oltrepassato il limite.

Pensate anche a come ci si saluta oggi con un semplice ciao, i greci usavano Chaire (rallegrati) gli Ebrei usano Shalom (Pace). 

Non avevamo niente, non usavamo antidepressivi, ma eravamo ricchi di amore per il nostro quartiere, per i vicini di casa, che consideravamo di famiglia e soprattutto si onorava la parola che oggi è in disuso: PARTECIPAZIONE


venerdì 18 novembre 2022

Tornare a sentire e a vivere.


 Questa foto, mi è stata scattata poco prima di andare in pensione. Avevo 67 anni e sono ritratta al mio posto di combattimento. Quando mi capita di osservarla, m'invade la nostalgia, non per i miei viaggi da pendolare per raggiungere il posto di lavoro o per le normali discussioni tra colleghi, ma per l'empatia che avevo con i miei pazienti. Ho sempre cercato di usare la delicatezza per aiutarli ad accettare e  a risolvere i loro problemi d'udito. Mi mancano le loro confidenze, i loro sorrisi  smaglianti, quando grazie alla tecnologia degli apparecchi acustici, riacquistavano la possibilità di sentire e tornare a vivere. Si meravigliavano di poter riascoltare le voci dei propri cari, il rumore del vento, il suono delle campane, il canto degli uccelli, la loro voce e i propri passi. Mi manca l'incoraggiamento che davo ai miei piccoli pazienti, che spronavo a fare spallucce a chi metteva in rilievo il loro handicap ed essere forti per vivere una vita normale. Sono stati anni in cui il mio lavoro mi gratificava e mi rendeva felice.
Quando incontro qualcuno di loro, mi abbracciano con calore e questo mi fa pensare, che se ognuno di noi svolgesse il proprio lavoro con passione e dedizione, il mondo forse sarebbe migliore.

giovedì 10 novembre 2022

A proposito di transazione ecologica...

Dopo tante lotte, per salvare il parco del'Acquasola , rimasto l'unico luogo ameno a Genova, in cui i bimbi possono giocare tranquillamente, ecco arrivare questo scandalo. Da qualche giorno hanno deciso una “sosta legalizzata“ di auto all'interno del parco. Ad autorizzarla sarebbe infatti una specifica ordinanza che amplia il parcheggio riservato a magistrati e dipendenti del tribunale.



Le macchine sono posteggiate dentro il parco, vicino ai giochi dei bambini, che non potranno più correre senza la paura di essere investiti.

 


                                      C'è solo una parola degna di questa decisione:

                                            VERGOGNA!

sabato 5 novembre 2022

domenica 30 ottobre 2022

DURI DA SCOMPARIRE







Più di venti anni fa, su di una rivista, ho ritagliato e incollato su il mio librone (un  diario di articoli) questi fogli. Osservando attentamente ogni oggetto, che quotidianamente usiamo, viene riportato il tempo necessario alla natura per eliminare ciò che abbandoniamo sulla nostra madre terra. Sono passati tanti anni e quelli denominati "i grandi della terra" non hanno fatto niente per evitare la catastrofe, che stiamo vivendo. Spesso anche la singola persona, non ha pensato a chi verrà dopo di noi. Avevamo un paradiso e mio nipote con tutti i bimbi che nasceranno, si troverà a vivere in una discarica.

              Il tempo è scaduto e se ogni abitante del globo non capirà che abbiamo ancora una piccola possibilità, cambiando i nostri comportamenti...sarà la FINE.



mercoledì 26 ottobre 2022

Le classi differenziali e il nuovo merito.





Era il 31 dicembre 1962 e l'articolo 12stabiliva che “potevano essere istituite classi differenziali, per gli alunni disadattati scolastici”: con calendario speciale, appositi programmi e orari d' insegnamento. All' improvviso alcuni miei compagni, furono trasferiti insieme ad altri ragazzi, in una classe denominata "sezione H". Chiesi delucidazioni agli insegnanti, che purtroppo non risposero. Giunta a casa, mi spiegarono cosa era successo quella mattina e il perché. Io continuavo a non capire, quei compagni non erano disadattati ma solo più vivaci, figli di un tempo caratterizzato da cambiamenti e frenesia giovanile. Nell'ora di ricreazione andavo a consumare la mia merenda in quella classe. Un giorno, mi vide un professore e in modo burbero mi disse, che non dovevo frequentare quella sezione. Con fermezza ,risposi che in quell'aula non c'erano solo i miei compagni ma i miei amici. Lui mi guardò indispettito e se ne andò.. Quel giorno vidi il vero volto della vita. 
Ho scritto questo post perché il ministero dell'istruzione ora è anche del merito.
Questa aggiunta mi ha portato indietro di 60 anni ed ho provato lo stesso dolore di allora e un presentimento che qualcuno voglia rispolverare vecchi metodi.



domenica 23 ottobre 2022

Rissêu ( termine genovese = ciottolo)

I risseu o rissêu (termine genovese per ciottolo), è un tipico mosaico acciottolato dei sagrati delle chiese, dei giardini delle ville, dei palazzi ed alcune piazzette del centro storico di Genova. I sassi sono scelti per colore e dimensione sulle spiagge del mare, sui greti dei fiumi o nelle cave. La realizzazione di questi mosaici  è opera di pochissimi abili e rari artigiani. Sono motivi geometrici, la classica rosa dei venti, ancore e bastimenti, lettere ed immagini sacre, animali feroci, fiori e  arabeschi


                                                                     Palazzo Reale
La posa di un risseu è preceduta dalla realizzazione di un disegno, precostituito sulla pavimentazione da decorare, 
Gli artigiani livellano i sassi con una mazzetta, per adattarli alla base su cui andranno ad essere fissati.
 


                                                                    Campo Pisano.
                                        I ciottoli usati sono:


           Serpentinite    Nero/Grigio 
Quarzo             Bianco
  Rosso               Diaspro
Calcite             Bianco

                                                            
                                                                              Sagrato

                                         Abbazia San Siro di Struppa (XII secolo) 



Campo Pisano  ripreso dall'alto, denominato così
 dopo la vittoria riportata dalla flotta genovese sui  pisani, nella battaglia della Meloria. 

venerdì 14 ottobre 2022

Vincent, ho bisogno della tua tenerezza


Questa canzone descrive la breve, intensa e tormentata  vita di Vincent van Gogh.
Ho amato questo genio sin dalla mia giovinezza. Il cromatismo, la luce e il fervore creativo è presente anche nelle sue lettere, scritte al fratello ed a vari pittori del suo tempo.In esse si può percepire quanto amasse la letteratura, da cui ha tratto l'ispirazione per le sue opere
Nani, si sono permessi di giudicare un gigante, che col trascorrere del tempo diventa sempre più grande.
 
 


lunedì 10 ottobre 2022

L'aurora dalle dita rosate.



Avevo letto di questo fenomeno nell'Iliade e nell'Odissea, denominato da Omero: "L'aurora dalle dita rosate". Questa mattina mi sono alzata come sempre molto presto, metto la caffettiera sul fuoco, apro la tapparella, mi reco sul poggiolo per respirare l'aria pulita ed è ecco apparirmi questa meraviglia. La dea Aurora appare all'alba, attraverso il cielo, annunciando l'arrivo del nuovo giorno. Nella mia lunga vita non mi era mai capitato di vederla così bene. Ho provato una grande emozione, sono corsa a prendere il telefonino ed ho scattato la foto, consapevole di fare in fretta, perché tutto sarebbe svanito in pochi attimi. Mi piace pensare che la mia emozione sia identica a quella provata da Omero nell' VIII secolo a.C. e che la natura abbia voluto colorare di rosa questo momento nero della mia esistenza!

mercoledì 5 ottobre 2022

Crêuza de mä



La locuzione ligure 
crêuza de mä, definisce uno stretto viottolo o mulattiera, talvolta fatto a scalinata, che collega le alture di Genova con il mare. La traduzione letterale è quindi “viottolo di mare.” Le foto che ho postato rappresentano alcune delle  innumerevoli crêuze, presenti in tutto il territorio. Sono formate da un lastricato centrale di mattoni rossi, fiancheggiate ai lati da ciottoli piatti o tondi.                                                               

  Alcune delle  foto appartengono al mio  paesello: Granarolo    


Granarolo è un borgo rimasto intatto nel tempo e quando passeggio per queste stradine, provo delle  sensazioni particolari, grazie a odori, sensazioni, luci e colori.
Luoghi dell'anima dove puoi ritrovare la quiete, il silenzio tra muri scialbati che solo in estate il sole raggiunge. Qui è nato il primo partigiano italiano: Aldo Gastaldi nome di battaglia: BISAGNO!

 
Questa foto invece è dedicata ai vecchi truogoli di Santa Brigida, qui la crêuza,  diventa scalinata

 
Brezza e luce in salita.
 



                                             Genova d’Oregina,
                                                               lamiera, vento, brina.


Genova verticale,
vertigine, aria, scale.


Genova da intravedere,
   mattoni, ghiaia, scogliere.

                                                   
                                                           Genova di solitudine,
                                          straducole, ebrietudine.         
                                  

                                      Genova tutta colore.
                                                 Bandiera. Rimorchiatore.


       Queste sdradine s'inerpicano tra ulivi giganti e vecchie casette, dove vecchiette dai capelli bianchi, attraverso le finestre socchiuse (giöxîa, ) scrutano i passanti.                 




                                                            Genova nome barbaro.
                                                        Campana. Montale. Sbarbaro.
 

Il territorio in pianura di Genova è limitato, quindi la città si è dovuta espandere in salita. Gli ascensori, le funicolari e la mia amata cremagliera, permettono agli abitanti di raggiungere le loro case e ai turisti di salire sulle alture e godere di panorami mozzafiato, per poi tornare al mare grazie alle crêuze. Inoltre le piogge torrenziali vengono assorbite tra i sassi e i mattoni, impedendo all'acqua di raggiungere il centro della città. Ammirare in lontananza il mare e addentrarsi nella macchia mediterranea è gioia ed è meraviglioso essere circondati dai profumi delle piante aromatiche. E' un gioco bellissimo, amo salire e scendere da queste stradine, che sanno parlare al mio cuore.     



                                        Cremagliera Principe-Granarolo (1901)😍

sabato 1 ottobre 2022

L'amore non è più di moda.




La foto ritrae la fermata, che tutte le mattine raggiungo, per salire sulla cremagliera e recarmi a fare la spesa. Persone incivili e che non amano la bellezza, hanno imbrattato per l'ennesima volta i muri, che mio marito ed io avevamo  imbiancato da poco, a nostre spese.  Questa mattina alle otto  sono sulla fermata ma i miei occhi si posano su di una nuova scritta.



  Love is no longer in fashion

                                                         L'amore non è più di moda

                        Le parole mi colpiscono come un pugno sferrato con violenza.

                        No ragazzi,  o più precisamente mi rivolgo a te SNTDR 16127.                               

                                                   Un bacio  vale più di un diamante,

                         Un abbraccio più di un capo di una firma importante

     Lo afferma un vostro idolo, il rapper milanese (Hegokid)

Amare significa pensare che lei-lui viene prima di tutto. Se non avessimo abbastanza cibo, darei a te la mia parte. Se avessimo pochi soldi, piuttosto che acquistare qualcosa per me, comprerei quello che tu desideri. Se mangi qualcosa di buono tu, è come se avessi la pancia piena anch'io, se sei felice tu, allora lo sono anch'io. Questo significa amare. Credi che esista qualcosa di più importante? A me non viene in mente nulla"

                   Auguri a tutti i nonni che in fatto di amare sono...     maestri

martedì 27 settembre 2022

L'eleganza del riccio


 Per anni sono stata la figlia della portinaia, il mio nome Angela, non veniva mai nominato. dai condomini.

Ero una ragazzina fragile perché mia madre, purtroppo non sapeva amare ed  ho impiegato tanto tempo per capire che non ne avevo nessuna colpa. Il problema era solo suo. I vari personaggi che vivevano nel palazzo, pensavano che io fossi una nullità ma non sapevano che amavo leggere e studiare. L'unica persona che mi aveva capita è stata la prima donna critica cinematografica italiana: Gugliemina Setti,  per me la Gu, con la quale avevo stretto una grande amicizia. Tutti gli abitanti di quel lussuoso palazzo, la consideravano una donna strana, solo perché era all'avanguardia. Era alta, magra con occhi cerulei, vegetariana e amante degli animali. La sua presenza nella mia vita mi dava coraggio e speranza nel futuro. Con lei ho potuto visionare tanti film, che riteneva adatti a me, al cinema Palazzo, oggi Sivori  e discutere in libertà qualunque argomento. Frequentavo la terza ragioneria (1967) e la professoressa di italiano ci comunicò che dovevamo leggere un libro a piacere e farne una relazione. Corsi da lei e mi disse: Tutti i tuoi compagni sceglieranno titoli conosciuti, noi prepariamo la recensione di un libro che dovrà stupire la tua insegnante. Si diresse verso le librerie e tirò fuori : Il ragazzo sul delfino, di David Divine, dal quale era stato tratto anche un film.  Fedra è una pescatrice di spugne nei caldi mari della Grecia. Durante un' immersione trova un reperto archeologico (polena) appartenente ad un vascello, che raffigura un ragazzo a cavallo di un delfino. Persone senza scrupoli, sono subito pronte a trafugarlo ma lei si oppone con tutte le sue forze. Preparammo l'elaborato, lo lessi e rilessi e finalmente giunse il giorno dell'interrogazione. L'insegnante mi chiamò e mi chiese che libro avevo scelto. Pronunciai il titolo, i compagni intonarono un brusio e lei rimase a bocca aperta. Iniziai la mia discussione al termine della quale, la professoressa con aria sognante mi disse:  Brava, hai svolto un ottimo e particolare lavoro di questo libro, che ti confesso, non conoscevo. 



Devo molto alla Gu con la quale sono rimasta in contatto fino alla sua morte. Se non mi sono persa lo devo a lei, ai suoi consigli e alla sua complicità e spesso nei momenti di difficoltà mi conforta il suo ricordo.

sabato 17 settembre 2022

Un libro che mi ricorda una giornata particolare.


Oggi, la temperatura è più fresca ed ho deciso di spolverare la libreria. Prendo in mano il libro intitolato: "Le memorie di Adriano" e la mente vola al ricordo di un giorno memorabile. Ogni anno mi recavo a Firenze, precisamente alla Leopolda, per la presentazione da parte della OTICON, della nuova gamma di apparecchi acustici. Era il 2007 e per l'occasione, fu invitato  Giorgio Albertazzi, che declamò la poesia:" La pioggia nel pineto". Quest'ode fu scelta dall'attore perché è caratterizzata da sensazioni uditive, grazie alle parole scelte per il loro suono. Come potete ascoltare dal video, purtroppo  il pubblico era distratto,  assente e il rumore di fondo denota anche la maleducazione, il poco rispetto e l'inconsapevolezza  di trovarsi davanti all'ultimo dei più grandi attori.



Sicuramente non vedevano l'ora di mettere le gambe sotto queste tavole imbandite per gustare il ricco buffet. A quel punto mi alzai e mi diressi verso l'attore con il libro in mano e gli chiesi di impreziosirlo con la sua dedica.  Alla mia richiesta rispose con un sorriso, si commosse e mi disse:" Certo cara, ne sono onorato.




Memorabile è la sua rappresentazione teatrale  alla villa Adriana di Tivoli, tratta dal libro scritto dalla Yourcenar.

mercoledì 14 settembre 2022

DEDICATO A VALERIA


Carissima Valeria mi avevi detto che ti piaceva l'Angelo del Monteverde ed io ho girato un breve video per mostrartelo in tutta la sua  sua bellezza e sensualità.

Naturalmente lo condivido anche con gli amici che mi seguono.


https://goo.gl/maps/unyF7MdsuUREXCni8 

sabato 10 settembre 2022

Nutella e Oro Saiwa degli anni 50

IERI

 

Saranno le mie papille gustative che non funzionano più a dovere ma la Nutella, non ha più il suo sapore antico. Oggi la si acquista  nei supermercati ed è contenuta in bicchieri e vasetti di varie fogge. Negli anni 50, quando desideravo fare merenda con questa squisitezza, mi dovevo recare dal droghiere. Era un rito, entravo in questo negozio aromatico e lui mi chiedeva quanti soldini avevo a disposizione. Stendeva un foglio di carta oleata sulla bilancia, prima di affondare un cucchiaione nella grande scatola di latta. Delicatamente versava il contenuto sulla carta, che richiudeva con grande maestria. Immediatamente arrivava la cosiddetta “acquolina in bocca” dovuta alla vista e all'odore della cioccolata. Correvo a casa e spalmavo la Supercrema sui biscotti Oro Saiwa.  La Saiwa era una fabbrica di dolci, che purtroppo ha chiuso i battenti a Genova negli anni 80. Questo stabilimento aveva una caratteristica, accanto ad esso, era ubicato un negozietto, dove si poteva acquistare a prezzo ridotto i biscotti con qualche difetto di lavorazione (mal riusciti). Che bei tempi! Oggi sono alla ricerca del tempo perduto e alla descrescita consapevole.


                                                 OGGI