mercoledì 30 giugno 2021

PANCHINA numero 10


Da San Francesco de Paola

Unna gëxa, un convento, un gran ciassâ,
con quattro ærboëti che no peuan scricchî,
e unna paxe da fratti; - o pòrto, o mâ

(pöso de Zena) lì sotta e depoì.
Mi ghe vegno ògni tanto pe passâ
a gnàgnoa, pe no vedde e no sentî,
ëse solo, rescioâme, e in sciô mæ teâ

tesce o mæ verso co-o mæ pöco fî. (...)

Carlo Malinverni (1855-1922)

Traduzione

Una chiesa, un convento, un gran piazzale,

con quattro alberetti che non possono crescere,

e una pace da frati; -il porto, il mare,

(polso di Genova) lì sotto e davanti.

Io ci vengo ogni tanto per passare

la noia, per non vedere e non sentire,

stare da solo, ritemprarmi, e sul mio telaio

tessere il mio verso col mio poco filo.


Anch'io come il poeta, sono solita frequentare questo luogo di pace, miracolosamente scampato all'invadente edilizia moderna. Il santuario è incastonato come una perla ai bordi del mio quartiere di San Teodoro/Granarolo.

Ancora oggi alcune navi che entrano in porto salutano il santuario. Al crepuscolo la seconda campana d'Italia ricorda i tanti uomini periti in mare. 

giovedì 10 giugno 2021

Il muro usato come lavagna 7

 


Passeggiando per i "caruggi " della mia amata Genova, su di un muro ho scorto questa scritta. Mi sono fermata, ho scattato una foto, ho ripreso il cammino ed ho cominciato a riflettere.