La violetta non è appariscente, tende quasi a nascondere tra le erbe, la sua bellezza e il suo inebriante profumo. E' il vero simbolo del pudore, della modestia e della timidezza. Cresce restando bassa ed è l'immagine dell'umiltà e della delicatezza. Qualche viola pressata tra le pagine dei miei libri, sembra arricchirli e renderli più preziosi. Il suo colore invita all'introspezione e ad una gentile disposizione d'animo. La leggenda narra che San Valentino, scrisse le sue lettere d'amore, con un inchiostro ricavato dalle violette. Regalarne un mazzolino ad una donna, significa rivelare il proprio timido amore.
Due settimane fa mi sono recata a Palazzo Ducale, per visionare l'interessante mostra della pittrice impressionista: Berthe Morisot.
Eduard Manet, per dichiararsi alla Morisot, dipinse e le donò un piccolo quadro, che raffigura delle viole. Fu una disperata dichiarazione d'amore e un addio perché la pittrice sposò... suo fratello.