domenica 25 gennaio 2009

Io vi ricordo e non vi dimentico


Ricordare, ricordare
è come un pò morire,
tu adesso lo sai
perchè tutto ritorna,
anche se non vuoi.
E scordare e scordare
è più difficile,
ora sai che
è più difficile,
se vuoi ricominciare.
Ricordare, ricordare
è come un tuffo
in fondo al mare.
Ricordare, ricordare
quel che c'è da cancellare
e scordare e scordare
è che perdi cose care
e scordare e scordare
finiranno gioie rare.

testo della canzone di Giuseppe Tornatore,  musica di Ennio Morricone

Colonna sonora del film: Una pura formalità

lunedì 19 gennaio 2009

Nuvole

nuvole da te.
 In perenne conflitto con il mio tempo,non desidero più nulla di materiale.


"Amo le nuvole... Le nuvole che passano...laggiù... Le meravigliose nuvole. (Baudelaire)


Solo esse sono il simbolo della Libertà.
Anch'io mi sento un pò nuvola:

Morbida,delicata,vagabonda ma sempre pronta a scatenarmi e divetar tempesta.

lunedì 5 gennaio 2009

Panchina n°1

Mi piace scoprire e sedermi sulle panchine, collocate nei luoghi più caratteristici della mia città.
La mia preferita si trova al “Porto Antico”, precisamente su L’isola delle chiatte, una struttura galleggiante, ancorata ai moli da grosse ed arrugginite catene.
Lo sciabordio delle onde, muove le chiatte e le catene tirandosi emettono un suono, simile al canto delle sirene.
Essere cullata dal mare ed ascoltare questa musica, mi rilassa e il mio animo agitato, ritrova la serenità.
Al melodioso canto, a volte si unisce anche il suono emesso dal vento, che sfiorando le sartie tese delle barche a vela, le trasforma in mille arpe eoliche.
La vera magia si compie solo al tramonto, quando il cielo si tinge di rosso ed innumerevoli scintille, illuminano il mare e gli alberi maestri delle barche.
 La mia fantasia si accende e m’induce a paragonare quelle luci ai “Fuochi di Sant’Elmo”, descritti magistralmente da H. Melville nel libro Moby Dick, che annunciano la fine delle tempesta per il mare, la salvezza per i marinai e la pace per me
Le chiatte da te.