La
ditta in cui lavoro, è ubicata a Sestri Ponente e per raggiungere
questa delegazione di Genova, come mezzo di trasporto prediligo il
treno. Nelle giornate miti, per assecondare la mia passione di
“flaneuse”, mi piace arrivare in anticipo. Adoro passeggiare o
crogiolarmi dieci minuti al sole, seduta su di una panchina, nella
storica Piazza Baracca (teatro di tante lotte operaie). Questo mitico
luogo è soprannominato: ”Ciassa dei belin molli” perché è frequentato
prevalentemente da allegri pensionati, che discutono tra loro, con la
tipica cantilena genovese.
Mi
piace ascoltare il loro vocio, che si confonde con il cinguettio dei
passeri.In questa piazza il tempo sembra scorrere più lento e m’illudo
di vivere nella Parigi di Prèvert. Osservo le mimiche dei loro visi
vissuti e come una ladra, rubo frammenti dei loro racconti.Uno di loro
l’altro giorno ha attirato la mia attenzione, apostrofando un amico col
termine: ”PITTIMA”. Mi sono messa a ridere e l’anziano signore con
gentilezza mi ha chiesto se sapevo a cosa si riferisse.
Ma certo, gli ho risposto, anche il grande Fabrizio de Andrè ha usato questa parola come titolo per una sua canzone.
La
PITTIMA, era “assoldata” dai creditori per recuperare il pagamento dei
debiti insoluti. Questo personaggio, dopo alcuni tentativi bonari andati
a vuoto, seguiva il debitore e nel momento in cui si trovava in un
luogo affollato, dove tutti potessero sentire, lo invitava,
platealmente, ad onorare il dovuto.
Il
debito oggi è definito FINANZIAMENTO ed è stipulato anche per
l'acquisto di oggetti superflui e le pittime si sono trasformate in
addetti alla riscossione crediti per “rispettabili” agenzie finanziate
da banche.
“ E PALANCHE FAN PALANCHE”.
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