Il
15 0ttobre 1987, Thomas Sankara fu assassinato in un colpo di stato,
organizzato dal suo braccio destro e attuale presidente del Burkina
Faso; Blaise Compaorè
Il
giovane Sankara (37 anni) governò con indiscussa saggezza e il suo
operato politico, economico, sociale e culturale, sfida gli anni e
m’induce a profonde riflessioni sul futuro dell’Africa.
Sotto
la sua guida, breve ma intensa, trasformò il nome del suo paese da Alto
Volta (nome coloniale) in Burkina Faso (paese degli uomini integri),
avviando una rivoluzione democratica e popolare.
Attuò vaste campagne di vaccinazioni col risultato di abbassare il tasso della mortalità infantile.
Abolì
l’infibulazione, introdusse il divorzio e aiutò le donne a partecipare
alla vita politica. Fece piantare milioni d’alberi, obbligando il
deserto del Sael ad arretrare.
Risanò i conti pubblici e il paese raggiunse l’auto sufficienza alimentare. Costruì scuole ed ospedali riducendo le spese dell’apparato statale al minimo.
Risanò i conti pubblici e il paese raggiunse l’auto sufficienza alimentare. Costruì scuole ed ospedali riducendo le spese dell’apparato statale al minimo.
Con il suo assassinio, il processo di riscossa d’alcuni popoli africani si è arrestato.
L’Africa
ha il diritto alla totale indipendenza e contando solo sulle proprie
forze, deve scrollarsi di dosso tutti quei banditi politici, che con la
scusa degli aiuti umanitari si trasformano in sfruttatori economici.
Thomas Sankara asseriva che l’Africa scriverà la sua storia da sola.
Speriamo che i giovani africani trovino il coraggio e la determinazione per attuare questo sogno.
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