Per noi la forma normale d’occupazione è il lavoro a tempo indeterminato, perché riteniamo che le persone devono potersi costruire una prospettiva di vita e di lavoro. Siamo contrari alle legge 30.
Questo
non è uno slogan scritto su uno striscione che Sabato 20 ottobre
apparirà nel corteo contro il precariato. E’ una frase che faceva parte
del programma elettorale dell’Unione. Quest’impegno ha fatto confluire
allo schieramento molti voti, grazie ai quali è nato l’attuale governo.
Non mantenendo gli impegni con gli elettori, il governo con il suo
comportamento, mina anche i principi della Costituzione, in fatto di
diritto al lavoro, con la grave complicità di una parte del Sindacato.
Grande
è stata l’ingenuità della sinistra a delegare le sorti di migliaia di
giovani nelle mani di Prodi (ex DC) e di Padoa Schioppa (freddo
banchiere).
Questi
due politici, hanno deciso di risanare i conti pubblici legittimando un
precariato vergognosamente sempre più vasto e mantenendo le pensioni e
gli stipendi più bassi d’Europa. Non è questo che volevo quando ho
votato per questa coalizione.
E’ giusto che le vere forze di sinistra manifestino il loro malcontento per unirsi in qualcosa di veramente ROSSO, contro i convertiti al capitalismo selvaggio.
Questo
post, vuole essere la denuncia di due genitori, testimoni impotenti di
fronte alla disperazione della loro figlia, laureata e precaria, con un
contratto a progetto, € 530 mensili, che non prevede la copertura
mutualistica, della pensione e le ferie.
I
sacrifici ai quali tutti e tre ci siamo sottoposti sembrano vanificati e
ciò che ci rattrista maggiormente è la consapevolezza di essere
diventati invisibili.
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