giovedì 1 marzo 2007

La luce di Genova

Amo Genova e la sua luce prima dell’imbrunire, quando ricopre di rosa per un lungo attimo le facciate dei suoi antichi palazzi e d’argento le centinaia di tetti d’ardesia, facendoli luccicare come scaglie di mare. Di questa luce è stato estimatore Nietzesche, che abitò a lungo in Salita delle Battistine, la mulattiera vicino a Villetta Di Negro. Poi il mio poeta, Dino Campana che ha dimorato in Vico Vegetti, un vicolo vicino a Piazza Sarzana. Questa luce è caratteristica delle città mediterranee che si affacciano sul mare, ma quella di Genova è particolare. Nice la considerava lo scenario ideale, giusto ed euforico della sua filosofia, liberatrice dell’uomo dai vincoli delle religioni e dalle pesanti eredità della storia.
Se capitate a Genova cercate questa luce! E’ sublime.
…..
La gran luce mediterranea
S’è fusa in pietra di cenere:
Per vichi antichi e profondi
Fragore di vita, gioia intensa e fugace:
Velario d’oro di felicità
E’ il cielo ove il sole ricchissimo
Lasciò le sue spoglie preziose
E la città comprende
E s’accende
E la fiamma titilla e assorbe
I resti magnificenti del sole,
E intesse un sudario d’oblio
Divino per gli uomini stanchi.
Perdute nel crepuscolo tonante
Ombre di viaggiatori
Vanno per la Superba
Terribili e grotteschi come i ciechi.
…..
( Da Genova, Canti Orfici 1914)                          DINO CAMPANA
 

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