venerdì 23 marzo 2007

GUADALAJARA


Settanta anni or sono, il 24 marzo 1937 a Guadalajara, le forze repubblicane spagnole aiutate dalle brigate internazionali (Baschi, Catalani, Socialisti, Comunisti, Liberali ed Anarchici) sconfissero i nazionalisti di Francisco Franco (Fascisti Italiani, Carlisti, Monarchici, Conservatori Cattolici), rinviando così l’ingresso a Madrid dei franchisti.
Migliaia di Comunisti, Socialisti ed Anarchici con mezzi di fortuna varcarono i Pirenei o attraversarono l’Atlantico, spinti dal fervore di un ideale: attuare una società più giusta composta d’uomini liberi ed uguali. Imbracciarono il fucile e si misero al fianco delle colonne Anarchiche contro i militari golpisti. Memorabili i resoconti di questi fatti storici nei libri d’Ernest Hemingway (Per chi suona la campana) e George Orwel (Omaggio alla Catalogna).
Questi avvenimenti, accendono ancora oggi, un appassionato interesse e molti studiosi per comprendere meglio i fatti, spulciano i giornali dell’epoca e frequentano polverosi archivi di stato. Attraverso le vecchie foto, i ricercatori osservano gli sguardi di quegli impavidi combattenti che raccontano quella che fu la prima contesa tra le forze di sinistra, poco armate e quelle di destra molto organizzate.
Purtroppo, il Franchismo non molto tempo dopo, vinse sulle forze Repubblicane ma la battaglia di Guadalajara non fu vana perché da quelle esperienze nacque la forza che sette anni dopo riuscì a contrastare e debellare il Fascimo italiano e il Nazismo Tedesco.

 

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