giovedì 22 novembre 2007

Momenti di gloria

Tante volte mi sono chiesta cosa abbia spinto una ragazzina a dedicarsi anima e corpo all’atletica leggera.
Sono trascorsi quarant’anni e finalmente, credo di aver trovato una risposta.
Oltre alla passione per questo meraviglioso sport, ho la certezza che sia stato un modo per fuggire ad una condizione di costrizione per lasciarmi alle spalle le soffocanti regole dettate dalla società di allora, che voleva inibire la mia personalità. E’ stato anche un aiuto per prendere le distanze dai legami familiari che desideravano impormi una falsa identità.
Allora andavano di moda le denominate “donne di casa” che si dedicavano solo alla famiglia, non avevano interessi al di fuori di essa, tranne la frequentazione della parrocchia, che spesso le rendeva bigotte e frustrate.
Una voce interna mi sussurrava:
…..“Cerca una maglia rotta nella rete
Che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!”…..
 (Montale)
Grazie allo sport ruppi quella rete e vissi la mia vita liberamente senza timore di comportarmi in modo non “adatto” ad una donna.
Il mio allenatore, la società, i sacrifici e le trasferte anche all’estero, hanno trasformato il mio carattere e il mio pensiero, facendomi ottenere soddisfazioni irripetibili.
 Ogni volta che la vita mi propone qualche difficoltà, mi comporto come nel tratto finale degli 800 metri (la mia gara). Imbocco l’ultima curva, coordino i movimenti, alzo la testa, tiro in fuori il petto e con passo sicuro, concentrandomi al massimo, punto lo sguardo verso il traguardo. Vincere è sicuramente esaltante ma la cosa più importante è imparare a lottare e combattere anche quando in un’altra corsia corre un’atleta più forte di te e la vittoria non è certa. L’importate è migliorare le proprie prestazioni.
La mia vita è trascorsa velocemente come la manciata di secondi necessari per portare a termine le gare.
Ho tanta nostalgia di quei” momenti di gloria” e se non mi osservo nello specchio, mi sento sempre una ragazzina con i capelli al vento, senza trucco e reggiseno, che con la mia canotta color amaranto dell’Amatori Atletica,taglia il traguardo con il cuore in gola.
Ho vinto tanto, non ho conosciuto grandi trionfi ma non sono mai diventata una: "come tu mi vuoi".

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