In
base ai recenti studi dell’O.C.S.E. e della F.A.O. la produzione di
biocarburanti, nei prossimi anni farà lievitare i prezzi dei prodotti
alimentari: in particolare i cereali costeranno il 50% in più.
L’O.N.U.
ha denunciato per tanto che la corsa degli agricoltori, incentivati a
cambiare le loro culture per produrre ecobenzina, aumenterà la miseria.
Da quando in America è iniziato questo processo, si registra, dati alla
mano, una forte impennata dei prezzi agricoli.
Aree
sempre più vaste di terreni fertili, saranno destinate alla produzione
del mais, ritenuto il miglior cereale per la produzione del
biocarburante, sottraendole alla normale produzione alimentare.
Il
mais è la parte basilare di tutti i mangimi per animali, per tanto si
prevedono aumenti del 30% per il pollo, del 20% per il latte e del 40 %
per il burro.
Attualmente
negli U.S.A il prezzo del granoturco è raddoppiato. Tutti i produttori
di soia, cotone, barbabietola e altri prodotti agricoli, stanno
abbandonando queste produzioni per ottenere gli incentivi istituiti
dall’amministrazione Bush.. In alcuni stati americani,attualmente oltre
la metà della produzione del granoturco è utilizzata per produrre
biocarburante.
Lo stesso comportamento è attuato in Brasile, per la canna da zucchero con l’inevitabile raddoppio del prezzo del dolcificante.
Il mercato è il mercato: queste le leggi ferree del capitalismo!
Lester
Braun ha affermato in una recente intervista che il mais necessario per
ottenere un pieno di bioetanolo per far muovere un Suv, equivale al
fabbisogno alimentare di un uomo per un anno.
Un
miliardo d’auto presenti sul nostro pianeta, porteranno via il pane
dalla bocca a miliardi di persone, che già sopravvivono in stato di
denutrizione..
L’industria automobilistica è intoccabile, troppi interessi in gioco e nessuna voglia di rinunciare a qualche privilegio.
Intanto l’imbecillità umana è arrivata all’apice con questo paradosso:
NUTRIAMO LE AUTOMOBILI ED AFFAMIAMO GLI UOMINI.
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