martedì 20 novembre 2007

ADDIO DORATA POLENTA


 

In base ai recenti studi dell’O.C.S.E. e della F.A.O. la produzione di biocarburanti, nei prossimi anni farà lievitare i prezzi dei prodotti alimentari: in particolare i cereali costeranno il 50% in più.
L’O.N.U. ha denunciato per tanto che la corsa degli agricoltori, incentivati a cambiare le loro culture per produrre ecobenzina, aumenterà la miseria. Da quando in America è iniziato questo processo, si registra, dati alla mano, una forte impennata dei prezzi agricoli.
Aree sempre più vaste di terreni fertili, saranno destinate alla produzione del mais, ritenuto il miglior cereale per la produzione del biocarburante, sottraendole alla normale produzione alimentare.
Il mais è la parte basilare di tutti i mangimi per animali, per tanto si prevedono aumenti del 30% per il pollo, del 20% per il latte e del 40 % per il burro.
Attualmente negli U.S.A il prezzo del granoturco è raddoppiato. Tutti i produttori di soia, cotone, barbabietola e altri prodotti agricoli, stanno abbandonando queste produzioni per ottenere gli incentivi istituiti dall’amministrazione Bush.. In alcuni stati americani,attualmente oltre la metà della produzione del granoturco è utilizzata per produrre biocarburante.
Lo stesso comportamento è attuato in Brasile, per la canna da zucchero con l’inevitabile raddoppio del prezzo del dolcificante.
Il mercato è il mercato: queste le leggi ferree del capitalismo!
Lester Braun ha affermato in una recente intervista che il mais necessario per ottenere un pieno di bioetanolo per far muovere un Suv, equivale al fabbisogno alimentare di un uomo per un anno.
Un miliardo d’auto presenti sul nostro pianeta, porteranno via il pane dalla bocca a miliardi di persone, che già sopravvivono in stato di denutrizione..
L’industria automobilistica è intoccabile, troppi interessi in gioco e nessuna voglia di rinunciare a qualche privilegio.
Intanto l’imbecillità umana è arrivata all’apice con questo paradosso:
NUTRIAMO LE AUTOMOBILI ED AFFAMIAMO GLI UOMINI

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