Mario Tozzi, geologo e ricercatore del CNR di Roma, in questi giorni è promotore del Car-Sharing.
Servizio
che permette di utilizzare un’automobile su prenotazione, prelevandola e
riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio. Si paga in
ragione dell’utilizzo fatto. “Io guido Car-Charing e ho l’auto che mi
serve solo quando mi serve. La soluzione leggera per l’ambiente e per le
nostre tasche.”
Sabato
scorso, durante una cena tra amici, con tono entusiastico cercavo di
spiegare l’utilità della condivisione automobilistica, purtroppo mi
hanno immediatamente messo in minoranza. Attraverso il loro
comportamento, ho toccato con mano la ritrosia e la poca volontà degli
italiani ad impegnarsi per ridurre l’inquinamento. I dati parlano
chiaro: le auto sono troppe e intasano le poche strade urbane. I
parcheggi sono tutti a pagamento e l’aria che respiriamo è diventata
puro veleno.
Per
raggiungere alcune località periferiche, il tempo medio di percorrenza è
ritornato ad essere quello che impiegavano le carrozze a cavallo.
Tutto
questo è un paradosso, ma la maggioranza degli italiani, nonostante
l’aumento del greggio (€ 100 al barile) e la prospettiva della fine di
questa risorsa,non riesce a far a meno dell’auto e ne acquista( gli spot
pubblicitari martellano tutto il giorno) sempre di più potenti
(2500cc), e voluminose (Suv).
La
civiltà che ha ruotato intorno all’auto, si sta dimostrando
un’inciviltà perché noi siamo considerati solo come possibili clienti e
consumatori. Per risolvere questa grave situazione è indispensabile
mettere l’ambiente al centro del dibattito politico.Siamo ancora in
tempo ad invertire la rotta ma occorre che ognuno di noi prenda
coscienza e cambi tipo di vita, altrimenti qualsiasi legge sarà vana.
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