martedì 28 agosto 2007

Questo o quello per me pari sono

In questi giorni di fine estate, attraverso i mezzi di comunicazione, non faccio altro che ascoltare i resoconti riguardanti i milioni d’italiani che si sono spostati per raggiungere (con auto, aerei e treni) le più svariate ed amene località, in cui hanno trascorso le vacanze..
E gli altri milioni che devono restare nelle afose, deserte e puzzolenti città, con pochi mezzi pubblici e con il rischio di essere rapinati ad ogni ora del giorno….. non contano?
Quest’esercito in eterna battaglia per la sopravvivenza che non può partire il più delle volte per motivi economici, di salute, di lavoro o per assistere gli anziani genitori o parenti invalidi…..sono invisibili?
Siamo abbandonati dalle istituzioni che parlano, parlano ma di fatti….. pochi. In più dobbiamo essere torturati tutti i giorni su come gli altri trascorrono il loro tempo libero, spendendo anche cifre da capogiro.
A chi ha fame non si racconta quanto è buono un cornetto, si cerca di non fargli mancare il pane. A chi è costretto a trascorrere le proprie “ferie” tra due mura e deve affrontare oneri gravosi, non si può raccontare nei minimi particolari i tramonti di qualche isola caraibica, raggiunta magari con maxi yach, o i particolari delle feste a cui partecipano anche quei politici che ti avevano promesso d’interessarsi alla tua classe sociale. Questi”personaggi” non si vergognano, anzi si giustificano dicendo: che noi non abbienti dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che alcune cene e ricevimenti, compresi i pigiami party, sono anche luoghi di confronto e di conoscenza tra persone d’estrazione diverse.
Sono molti anni che mio marito ed io (anche noi non siamo più di primo pelo), trascorriamo a casa le nostre “vacanze”, perché non ci possiamo permettere di pagare lo stipendio ad una badante o la retta di una casa di cura per accudire i nostri anziani che non possono essere abbandonati a se stessi, in una città senza strutture adeguate.
Il primo di settembre tornerò al lavoro più stanca ed amareggiata di prima, ma sicuramente con le idee più chiare.
Nessun partito politico dell’arco parlamentare, avrà mai più il mio consenso

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