In
questi giorni di fine estate, attraverso i mezzi di comunicazione, non
faccio altro che ascoltare i resoconti riguardanti i milioni d’italiani
che si sono spostati per raggiungere (con auto, aerei e treni) le più
svariate ed amene località, in cui hanno trascorso le vacanze..
E
gli altri milioni che devono restare nelle afose, deserte e puzzolenti
città, con pochi mezzi pubblici e con il rischio di essere rapinati ad
ogni ora del giorno….. non contano?
Quest’esercito
in eterna battaglia per la sopravvivenza che non può partire il più
delle volte per motivi economici, di salute, di lavoro o per assistere
gli anziani genitori o parenti invalidi…..sono invisibili?
Siamo
abbandonati dalle istituzioni che parlano, parlano ma di fatti…..
pochi. In più dobbiamo essere torturati tutti i giorni su come gli altri
trascorrono il loro tempo libero, spendendo anche cifre da capogiro.
A
chi ha fame non si racconta quanto è buono un cornetto, si cerca di non
fargli mancare il pane. A chi è costretto a trascorrere le proprie
“ferie” tra due mura e deve affrontare oneri gravosi, non si può
raccontare nei minimi particolari i tramonti di qualche isola caraibica,
raggiunta magari con maxi yach, o i particolari delle feste a cui
partecipano anche quei politici che ti avevano promesso d’interessarsi
alla tua classe sociale. Questi”personaggi”
non si vergognano, anzi si giustificano dicendo: che noi non abbienti
dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che alcune cene e ricevimenti,
compresi i pigiami party, sono anche luoghi di confronto e di conoscenza
tra persone d’estrazione diverse.
Sono
molti anni che mio marito ed io (anche noi non siamo più di primo
pelo), trascorriamo a casa le nostre “vacanze”, perché non ci possiamo
permettere di pagare lo stipendio ad una badante o la retta di una casa
di cura per accudire i nostri anziani che non possono essere abbandonati
a se stessi, in una città senza strutture adeguate.
Il primo di settembre tornerò al lavoro più stanca ed amareggiata di prima, ma sicuramente con le idee più chiare.
Nessun partito politico dell’arco parlamentare, avrà mai più il mio consenso
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