sabato 1 settembre 2007

IL MIO DOLCE AMICO (La pasticceria Sandro)

Gli anni passano inesorabili, lasciando segni indelebili.
La salute inizia a farsi desiderare, la vita è sempre più onerosa e la pensione è un miraggio. Mi sento abbandonata da tutto e da tutti; istituzioni, religione, partito, amici e da alcuni familiari. Abiuro i miei ideali e le aspettative per un futuro migliore.Tutto è vano ed aveva ragione Voltaire, quando asseriva che noi lasceremo questo mondo, stupido e cattivo così come l’abbiamo trovato.
Se non bastasse ciò, in questi giorni ho perso un altro punto di riferimento. Mi stavo recando da Sandro, come sono solita fare quando desidero lenire i miei dolori e le amarezze (sono una Morettiana convinta) ed ho trovato la serranda del mio amato pasticciere, definitivamente chiusa, dopo 70 anni d’onorata attività.
Dico addio ai cannoli bruciati (sua specialità), riempiti con una crema pasticcera divina, saluto i mitici tartufi, le variopinte torte alla frutta e i raffinati petits choux, ma soprattutto la SACHER,che è stata per me come carezze di una mamma affettuosa alla sua bambina. Ho frequentato la bottega del poeta pasticciere, (un Ragueneau/Cirano) sin dai primi anni della mia vita perchè i suoi dolci avevano il potere di rallegrarmi.Credo che le più famose tragedie, furono scritte dai Greci e da ShaKespeare perché nessuno di questi uomini poteva assaporare il cioccolato, (apparso sulle nostre tavole solo nel 1500) e in particolare il ripieno dei tartufi di Sandro.
Noto che quest’angolo di Genova, ora è più tetro, e il ricordo del profumo che si sprigionava da questa pasticceria, è diventato come il sapore della Madeline di Proust.
Sono convinta che la mia esistenza senza  il mio amico , sarà più amara.
Piano, piano tutto finisce e anche quei momenti andranno perduti per sempre nel tempo, come lacrime nella pioggia. (Blade Runner).

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