giovedì 18 gennaio 2007

Incipit

Possiedo un quaderno con la copertina rigida di colore marrone, sul quale annoto da molti anni gli “incipit” dei libri che ho letto.
Le pagine a quadretti. leggermente ingiallite, sono vergate in stampatello con una matita Faber-Castel, che è sormontata da un cappuccio di metallo nel qual è assemblato il temperino. Questo strumento denominato: l’allungalapis, mi permette di usare la matita anche quando è ridotta dall’uso ad un mozzicone. ( qui, esce alla grande la mia genovesità).
Ogni volta che apro il quadernetto rivivo le emozioni provate durante la lettura di tutti i libri elencati, grazie alla potenza di queste piccole frasi, che spesso contengono l’essenza di tutta la trama.
Tra tutti gli incipit collezionati fino ad oggi, quello che amo di più è:
LA MIA FANCIULEZZA FU LIBERA E GAGLIARDA” tratto dal libro “Una donna”, scritto da Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio.
“Una donna” è un libro autobiografico, pubblicato nel 1906. Dipinge la condizione femminile dell'epoca in cui gli uomini avevano "scarsa" considerazione
delle donne.                                            
Mi permetto di consigliare la lettura di questo libro a tutte le donne che passeranno dal mio blog, specialmente alle giovani ragazze.

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