"Sono il numero A5384 di Auschiwtz-Birkenau"
La scrittrice Liana Millu si presentava con queste parole ai ragazzi dei licei genovesi. Andava a trovare i giovani nei quali vedeva il futuro, come grande testimone narrante del campo di sterminio femminile annesso ad Auschiwtz.
La conobbi circa 15 anni fa al liceo classico Colombo, (allora frequentato da mia figlia ) in occasione di una sua conferenza.
Era una splendida donna, che nonostante l'età avanzata, possedeva grande vitalità e sapeva parlare al cuore della gente degli orrori subiti senza odio.
Tra noi nacque una piacevole amicizia durata fino al gennaio 2005 quando si addormentò per sempre.
Poichè il 27 Gennaio (Celebrazione del giorno della memoria) era una data a lei molto cara, io desidero ricordarla con una sua poesia.
La scrittrice Liana Millu si presentava con queste parole ai ragazzi dei licei genovesi. Andava a trovare i giovani nei quali vedeva il futuro, come grande testimone narrante del campo di sterminio femminile annesso ad Auschiwtz.
La conobbi circa 15 anni fa al liceo classico Colombo, (allora frequentato da mia figlia ) in occasione di una sua conferenza.
Era una splendida donna, che nonostante l'età avanzata, possedeva grande vitalità e sapeva parlare al cuore della gente degli orrori subiti senza odio.
Tra noi nacque una piacevole amicizia durata fino al gennaio 2005 quando si addormentò per sempre.
Poichè il 27 Gennaio (Celebrazione del giorno della memoria) era una data a lei molto cara, io desidero ricordarla con una sua poesia.
<< Fà, o Signore
che io non diventi fumo
Fumo di Birkenau, fumo
in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù,
nel mio piccolo cimitero.
che io non diventi fumo
Fumo di Birkenau, fumo
in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù,
nel mio piccolo cimitero.
E' vicino a Genova, lo sai,
è un piccolo cimitero abbandonato,
in cima a una collina verde,
da un muro di mattoni rossi
è circondato.
Due alberi fanno la guardia
al cancello di ferro arrugginito
e i fidanzati, la domenica,
sostano a guardare
le alte erbe odorose
che copron le tombe antiche,
intrecciano le dita tra le sbarre
si gurdano con tenerezza.
è un piccolo cimitero abbandonato,
in cima a una collina verde,
da un muro di mattoni rossi
è circondato.
Due alberi fanno la guardia
al cancello di ferro arrugginito
e i fidanzati, la domenica,
sostano a guardare
le alte erbe odorose
che copron le tombe antiche,
intrecciano le dita tra le sbarre
si gurdano con tenerezza.
Laggiù, laggiù!
sotto il sole,
davanti al mare
tra un verde fluttuare
di alte erbe in fiore,
o Signore, vorrei riposare.
sotto il sole,
davanti al mare
tra un verde fluttuare
di alte erbe in fiore,
o Signore, vorrei riposare.
Fà, o Signore
che io non divenga fumo
che si disperde, fumo
in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero
sotto la terra della mia terra,
dove il sole mi scalderà,
il mare mi cullerà,
il vento mi porterà
i profumi delle riviere
e sarà la pace>>
che io non divenga fumo
che si disperde, fumo
in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero
sotto la terra della mia terra,
dove il sole mi scalderà,
il mare mi cullerà,
il vento mi porterà
i profumi delle riviere
e sarà la pace>>
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