lunedì 16 ottobre 2006

La mia città

In questo post desidero descrivervi sommariamente la città in cui sono nata e nella quale risiedo: GENOVA.Le strade sono tutte in salita(creuze) e per raggiungere i vari quartieri oltre agli autobus ci serviamo di ascensori, funicolari e perfino di una vecchia grimagliera. L'odore del mare e del basilico si spande nei "caruggi"(vicoli strettissimi) per poi raggiungere ogni delegazione: da Nervi a Voltri. Come una madre benevola Genova ci offre tutto: il mare, i monti e un clima mite. L'aria e il cielo sono quasi sempre ripuliti dalla tramontana che ha la capacità di ravvivare i colori tipici della "Superba". Vorrei sfatare un luogo comune: i genovesi non sono tirchi ma parsimoniosi che è molto diverso. Abbiamo un carattere introverso, vestiamo abiti poco colorati rispetto ad altre città del nord e fino a quando qualche governo non metterà una tassa sul "mugugno" (Lamento-protesta), noi lo continueremo a esercitare liberamente. Purtroppo il nostro bellissimo dialetto (Govi docet) sta scomparendo e il motivo è anche dovuto al fatto che in città sono presenti più di trenta etnie diverse delle quali la più numerosa è quella equatoriana. Le nostre squadre di calcio sono: il Genoa e la Sampodoria. L'università tenta di acculturarci, l'acquario di divertici(sono pochi i centri di aggregazione) e quando si fa sera la lanterna ci coccola e illumina con il suo potente faro.Purtroppo le grandi fabbriche che erano il fiore all'occhiello della meccanica , della siderurgia italiana e il sostentamento di tante famiglie, sono state dismesse e al loro posto sono sorti quartieri tristi con mumerosi centri commerciali. Dico tristi perchè tutto ciò che sosrituisce una fabbrica ha questo destino.(Vedi il libro No Logo). Genova è una città incantevole e ci sono dei luoghi dai quali si può godere di panorami sublimi. I poeti come Eugenio Montale e Dino  Campana le hanno dedicato versi struggenti  ma Caproni per descrivere la spianata Castelletto che è un belvedere ha scritto le seguenti strofe. Quando deciderò di andare in Paradiso prenderò l'ascensore di Castelletto.
Se avete delle curiosità chiedete e vi sarà dato. Un baciotto e a presto

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