Nell'estate del 1998
seduta sul terrazzo di casa mia, leggevo il mensile dell'Italia che
scrive: "LETTERE". All'interno della rivista vi era una pagina nella
quale l'editore spronava i lettori a spedire alla redazione un proprio
lavoro. Poichè stavo attraversando un periodo della mia vita poco
colorato, decisi di scrivere una lettera e la inviai senza nessuna
speranza. Il tempo passava e non pensavo più a quella spedizione, ma un
giorno il telefono squillò.....
Dall'altra parte della cornetta una gentile redattrice mi informava che il mio lavoro sarebbe stato pubblicato nel mese di dicembre. Rimasi sbigottita e incredula. Attesi l'uscita della rivista e quando vidi la mia lettera pubblicata, pur rimanendo con i piedi per terra, ne fui orgogliosa. Passarono circa tre settimane e il telefono tornò a squillare. Questa volta a chiamare era una dottoressa che conduceva su di una emittente televisiva romana, una rubrica medica tipo ELISIR. La signora mi raccontò di aver letto ciò che avevo scritto sulla rivista e che ne rimase talmente colpita che aveva usato il mio argomento in una puntata della sua rubrica e che al più presto mi avrebbe spedito una videocassetta con la registrazione.
Terminata la telefonata rimasi immobile e pensai: come era stato possibile che un semplice pensiero avesse avuto la forza di smuovere la coscienza di tante persone, creando eventi per me impensabili?
Dopo questo racconto sicuramente avrò acceso la vostra curiosità cosi vi trascrivo la lettera che ha compiuto la MAGIA.
Dall'altra parte della cornetta una gentile redattrice mi informava che il mio lavoro sarebbe stato pubblicato nel mese di dicembre. Rimasi sbigottita e incredula. Attesi l'uscita della rivista e quando vidi la mia lettera pubblicata, pur rimanendo con i piedi per terra, ne fui orgogliosa. Passarono circa tre settimane e il telefono tornò a squillare. Questa volta a chiamare era una dottoressa che conduceva su di una emittente televisiva romana, una rubrica medica tipo ELISIR. La signora mi raccontò di aver letto ciò che avevo scritto sulla rivista e che ne rimase talmente colpita che aveva usato il mio argomento in una puntata della sua rubrica e che al più presto mi avrebbe spedito una videocassetta con la registrazione.
Terminata la telefonata rimasi immobile e pensai: come era stato possibile che un semplice pensiero avesse avuto la forza di smuovere la coscienza di tante persone, creando eventi per me impensabili?
Dopo questo racconto sicuramente avrò acceso la vostra curiosità cosi vi trascrivo la lettera che ha compiuto la MAGIA.
Caro Albert.
Sono cinque anni che nessuno parla più di te, mio grande e vero eroe. Tu con molta generosità hai donato a tutti i bambini del mondo il vaccino antipoliomelite. Io mi ricordo, sai, cosa voleva dire essere colpiti da questa terribile malattia: morire o rimanere invalidi per tutta la vita. Quelle gocce magiche che spandendosi su di un zuccherino hanno rischiarato e rischiarano il cammino delle nuove generazioni, sono nate da anni di tuoi faticosi studi. Con mio rammarico ho notato che oggi molto spesso i ragazzi sono esperti in moduli calcistici o di internet ma non sanno chi era Albert Sabin. Stai tranquillo non tutti ti hanno dimenticato così in fretta,io ti penso sempre e ho insegnato a mia figlia ad essere riconoscente verso un amico che ci ha donato tanto senza chiedere niente.
Con affetto
ANGELA
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