L'originale di Antonio Bueno |
Anni
or sono, esortai il mio consorte a riprodurre (falso d’autore) uno dei
celebri marinaretti di Antonio Bueno, che da allora rallegra una parete
della mia casetta.
Quest’artista,
con la sua pittura ha il potere di rilassarmi e di farmi fantasticare.
Adoro la meticolosità del suo tratto, ordinato e sottile, il nitore e la
precisione che traspare dalle sue tele.
I
volti che ha raffigurato (lavoratori, donne e bambini) sembrano non
tradire alcun sentimento o pensiero. Sono assenti, attoniti e stupiti
per l’assurdità della vita. La pittura è semplice ed ermetica ma carica di mistero. Osservando
i suoi quadri, sempre di dimensioni contenute, a prima vista Bueno può
apparire un pittore naif ma la sua pittura satura di significati e
sottintesi lo rende un raffinato intellettuale. Fu un accanito lettore,
enigmista, musicologo, cosmopolita, gran conversatore, amico di artisti e
scrittori come Argan, Sanguineti, De Chirico, Praz, Quasimodo e Camus.
Visse
con il fratello Xavier (anche lui pittore) una vita difficile e stentò
ad affermarsi a causa delle sue idee anticonformiste e politiche (comunista). Il
successo le arrise alla fine della vita. Morì (1918-1984) per cirrosi
epatica causata dal contatto dei colori che sfumava sulla tela
direttamente con le dita.
Oggi
com’è di consuetudine, seguendo il canone dei grandi pittori è
riconosciuto e acclamato (post mortem) dalla critica, che ha fatto
lievitare i prezzi dei suoi dipinti. Ammiro quest’uomo anche perché fu
un attento conoscitore dell’universo femminile, dedicando molte
sue opere al ruolo sociale che le donne conquistarono nel novecento.
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