Foto scatta dalla Maratoneta |
Ogni
volta che transito nei pressi della “Fiumara”, il moderno centro
commerciale, sorto sulle ceneri della fabbrica Elettromeccanica Ansaldo,
mi assale sempre più spesso una strana rabbia.
Guardo con ammirazione l’imponente locomotiva rossa e nera,
costruita all’inizio del secolo scorso, dal glorioso stabilimento
genovese ed ora in esposizione in un angolo, su di un binario morto.
Complice, forse la canzone di Guccini, colonna sonora della mia
gioventù, mi assale un desiderio irrefrenabile di accendere le caldaie e
tra sbuffi di vapore e assordanti fischi di sirena, partire senza
indugio, emulando il gesto che fece il fuochista anarchico Pietro Rigosi
(20/07/1893). Sogno di cavalcare la locomotiva, e di lanciarmi contro
le ingiustizie e le prepotenze dei potenti, riscattando le angherie
subite dalle vecchie generazioni e perpetuate alle nuove.
Giò
E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto.
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura...
Guccini
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