Questa panchina si trova a Granarolo, nei giardini dedicati ad Andrea Cerulli. Aveva 47 anni, abitava in questo paesello ed una delle vittime del crollo del ponte Morandi. Era un portuale ed è morto mentre si recava al lavoro. Mi siedo spesso su questa panchina per osservare Genova dall'alto e pensare a quest'uomo che da piccolo giocava in questi giardini e poi da adulto li frequentava con il suo bimbo.
Post interessante e mio commento per testare se ricevi il mio intervento.
RispondiEliminaBuona settimana, un abbraccio
enrico
grazie finalmente ricevo i messaggi
EliminaBuongiorno Angela fino a poco fa era inaccessibile adesso posso dirti grazie di esprimere un pensiero
RispondiEliminaUna bella iniziativa perché tante persone che non hanno avuto un medaglie ma sono state parte attiva e produttiva in una piccola collettività non devono essere dimenticati anzi imitate
Grazie per aver compreso il mio pensiero. Risolto problema commenti.
EliminaLa memoria tiene in vita anche chi non c'è più.
RispondiEliminaCiao.
gli anni passano e le targhe ed i monumenti restano
RispondiEliminaSe non ti piace o per qualunque motivo ritieni di non lasciarla, libera di toglierla io ho solo scritto quello che mi ha dettato il cuore.
RispondiElimina"SITTING IN FRONT OF THE SUN"
Sono Andrea Cerulli
Ed all'età di soli 47 anni
Sono accidentalmente volato giù da un ponte
Ma non uno qualunque
Il Ponte Morandi
Quello che nessuno avrebbe mai creduto
Si sarebbe disintegrato
Come le briciole del panettone a Natale.
Mi chiamo Andrea Cerulli
E sono volato giù da un ponte
Ma non per mia scelta
Piuttosto per sfortuna del momento
E l'incuria, l'imperizia, la negligenza ed il dolo
Di chi quel ponte doveva renderlo sicuro.
Sono Andrea Cerulli
E me sono andato via troppo presto
Presto per me
Per i miei familiari
Per la mia gente di Granarolo.
Ma
In questo oceano di rimpianti
Un gesto mi ha scaldato il cuore
Tornare senza più la corazza corporea
Qui nella mia terra
E vedere i "miei" giardini
Quelli dove da piccolo scorrazzavo gioioso
E dove portavo anche mio figlio
Chiamati con il mio nome ed il mio cognome.
No
Non è un sentimento di orgoglio
Ma di profonda e sincera commozione
Un gesto semplice
Ma puro e buono
Come le persone che vivono qui.
Mi chiamo Andrea Cerulli
E sono qui
Seduto su questa "mia" panchina
Con altri 42 amici
Aspettando trepidanti
Tra un'alba ed un tramonto
Immersi nella luce di questo posto dolcissimo,
Giustizia.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Mi hai commosso...è bellissima. Trasuda di veri sentimenti. Ti ringrazio dal profondo del mio cuore. Sei veramente speciale, sei un dono che mi ha raggiunto!
EliminaGrazie a te per queste tue parole io ho solo letto il tuo post molto toccante e la poesia è uscita dal mio cuore di getto.
EliminaBuonasera Angela fa un gran caldo oggi nemmeno un alito di vento
RispondiEliminaPerò è bella la mia montagna stasera si frrscheggia guardando la partita di calcio, la diretta sempre il suo fascino
Goditi la serata in santa pace...domani è un altro giorno😊
RispondiEliminaMi dà conforto che ci siano persone di buoni sentimenti, che abbiano progettato questo spazio per la memoria e la riflessione.
RispondiEliminache rabbia quelle morti per incuria ...
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