Nell'atrio del Palazzo Ducale di Genova, è collocata una cassetta postale murata, denominata:
"Calice." In un lontano passato, aveva la funzione di raccogliere i mugugni (lamentele-brontolii) e le segnalazione dei genovesi. Da un'eternità non è più attiva, anzi è stata coperta da una lastra trasparente di plexiglas, che permette solo di osservarla.
Per i liguri, il mugugno è un fatto caratteriale, come l'amore per il basilico regale, per la focaccia appena sfornata, per la farinata croccante e l'odore del mare.
Mi piacerebbe che il Calice tornasse in funzione immediatamente.
Il sindaco, il governatore e ogni politico, potrebbero trarne edificanti suggerimenti per risolvere i numerosi problemi, che quotidianamente i cittadini devono affrontare. Il tragico crollo del ponte Morandi, oltre aver causato la morte di 43 persone innocenti, ha diviso la città in due, creando enormi disagi. La burocrazia con le tante parole dette, alle quali non sono seguiti i fatti, sta facendo morire piano, piano la "Superba". Abbiamo bisogno solo di un ponte ha scritto Simone Pagano al ministro Toninelli .Sono trascorsi sette mesi dalla tragedia, e quello che resta del ponte è ancora lì.
E del ponte non si parla più, se non per polemizzare. Non sapevo di questa possibilità riservata ai Genovesi. Possa un illuminato riattivare il Calice! Molto pregnante il fatto che si chiami “calice”, avendo il nome un che di sacrale laico.
RispondiEliminaCaro Mel, pensa ieri è arrivata una nave dall'Olanda e i camalli(portuali in genovese) hanno scaricato diverse gru che serviranno per tagliare i piloni.Possibile che in Italia non siano reperibili delle gru particolari?
RispondiEliminaIl sindaco aveva assicurato che ad Aprile 2020 avrebbe inaugurato il nuovo ponte.