venerdì 6 marzo 2009

Due risate





<< La mortadella è comunista, il salame socialista, il prosciutto crudo democristiano, la coppa liberale, la finocchiona è radicale: il prosciutto cotto è fascista.>>
Lo sosteneva Francesco Nuti nel film Caruso Pascoski di padre polacco. E’ una sequenza cinematografica che ho sempre trovato geniale.
Ieri leggendo il libro d’Andrea Scanzi, (esperto enologo e sommelier), intitolato: elogio dell’invecchiamento, con sottotitolo alla scoperta dei dieci migliori vini italiani, ho trovato un parlamento nel quale ogni vitigno ha la sua ideologia.
Cito i principali
Il sangiovese è democristiano. Ha sempre la maggioranza, in tutta Italia. Piace a tutti, lo trovi ovunque.
Il Merlot, facile, è anticonformista. Cade sempre in piedi, non litiga con nessuno, insuperabile nel salire sul carro del vincitore. Dagli scandali esce sempre immacolato.
Il Lambrusco è proletario, fa l’operaio da una vita, crede ancora negli scioperi e spera che D’Alema, prima o poi dirà qualcosa di sinistra.
Il Cabernet Franc è verde, ecologista. Nessuno come lui ostenta fin dai profumi l’appartenenza alla terra. Credo che questo vino sia il preferito da Beppe Grillo.
Il prosecco è leghista, danaroso, poco incline alla multirazzialità. I suoi rappresentanti non sono Bossi e Calderoni, ci vuole il fisico di Alberto da Giussano
per il ruolo di vino da aperitivo, colui a cui è demandato il non facile inizio di un pasto
Il Carignano è secessionista. Crede, come ebbe il tempo di credere Fabrizio De André a furia di frequentarlo che i sardi siano gli indiani d’Italia.
Il Primitivo è mastelliano e non si capisce cosa voglia fare da grande.
Il Nebbiolo è sabaudo, monarchico. Non segue la moda, è diffidente del nuovo e non ama l’invecchiamento.
L’Aglianico è borbonico: Quando lo si beve, si deve accettare di salire nella macchina del tempo con Michael J. Fox. E’ un’esperienza temporale, più che sensoriale.
Il Syrah è di destra e non ha mai digerito la svolta di Fiuggi. E’ un vitigno nazionalista e patriottico.
Il Negroamaro è missino, per pura associazione semantica.
Il Piedirosso è comunista italiano.
Il Pignolo è dell’Italia dei Valori, cocciuto come Di Pietro.
Il Muller Thurgau vota Forza Italia.Nato da un esperimento di laboratorio, per mere esigenze personali. Non è buono, non gode di buona critica. Nessuno dice di berlo. Ma tutti lo bevono.
Il tocai Rosso è Rifondazione Comunista: Un vitigno sufficientemente elitario per piacere a Bertinotti.
Il Trebbiano è qualunquista, la politica non la segue perché tutti rubano alla stessa maniera.
Il Moscato è di sinistra, la Malvasia di destra e lo Chardonnay rigorosamente di centro.
La Barbera ha fatto il Sessantotto e nell’invecchiare si è fatta assumere da Italia 1.
Il Pinot Nero è l’anarchico.  Se fosse un uomo sarebbe un BaKunin scagliato contro la modernità.
E per finire La democrazia italiana?
Un novello, giovane ineffabile, senza pretese.

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