mercoledì 26 ottobre 2022

Le classi differenziali e il nuovo merito.





Era il 31 dicembre 1962 e l'articolo 12stabiliva che “potevano essere istituite classi differenziali, per gli alunni disadattati scolastici”: con calendario speciale, appositi programmi e orari d' insegnamento. All' improvviso alcuni miei compagni, furono trasferiti insieme ad altri ragazzi, in una classe denominata "sezione H". Chiesi delucidazioni agli insegnanti, che purtroppo non risposero. Giunta a casa, mi spiegarono cosa era successo quella mattina e il perché. Io continuavo a non capire, quei compagni non erano disadattati ma solo più vivaci, figli di un tempo caratterizzato da cambiamenti e frenesia giovanile. Nell'ora di ricreazione andavo a consumare la mia merenda in quella classe. Un giorno, mi vide un professore e in modo burbero mi disse, che non dovevo frequentare quella sezione. Con fermezza ,risposi che in quell'aula non c'erano solo i miei compagni ma i miei amici. Lui mi guardò indispettito e se ne andò.. Quel giorno vidi il vero volto della vita. 
Ho scritto questo post perché il ministero dell'istruzione ora è anche del merito.
Questa aggiunta mi ha portato indietro di 60 anni ed ho provato lo stesso dolore di allora e un presentimento che qualcuno voglia rispolverare vecchi metodi.



34 commenti:

  1. La Scuola dovrebbe aiutare specialmente gli studenti che hanno problemi di apprendimento, perché quelli bravi non hanno bisogno di particolari attenzione.
    La Scuola del merito è quella selettiva che premia i bravi e boccia i meno bravi e
    quelli che zoppicano.
    È sbagliato e cattivo come tutte le strategie che tendono a dividere e non unire.
    Forse il merito l'applicheranno anche ai docenti.
    Seguendo questa strada dovrebbero fare pulizia anche a casa loro.
    Un Premier che non ha nemmeno uno straccio di laurea dovrebbe dimettersi immediatamente.
    Trascorri una buona serata.
    Ciao Angela.

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    1. Il tuo commento è perfetto.

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    2. La scuola deve istruire.
      Istruzione e assistenza son cose diverse.

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    3. Nel tuo commento dici cose che vengono ripetute come un mantra in ogni riunione e corso di aggiornamento da almeno sessant'anni. Se malgrado ciò, e malgrado la grande maggioranza dei docenti sia più o meno convinta della verità delle suddette asserzioni, la scuola , come viene lamentato periodicamente non solo non è riuscita a riscattare il disagio scolastico negli alunni svantaggiati, ma non ha nemmeno preparato adeguatamente gli altri, forse il punto è che la cura non è quella giusta, non credi?
      Forse ritornare a premiare il merito e i risultati dell'impegno, forse risulterebbe più stimolante per tutti.
      Ma ormai non si torna indietro. Lo sfacelo è arrivato all'Università, e non mi riferisco agli studenti, ma ai professori ordinari.....

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    4. La scuola è diventata uno stipendificio ammortizzatore sociale per adulti a danno di studenti, alunni, ai quali vengono applicati (per dirla alla Greenpeace) dei problemi senza soluzione.
      Le astruse e ideologiche asserzooni inklusive di Gus sono esattamente il "sei politico" in salsa cattolica progressista (cattocomunista).
      Ciò che ha distrutto, annientato l'unico mezzo a disposizione dei figli di poracci per ascendere nella piramide sociale e produrre dei semianalfabeti che poi usano la scuola per avere lo stipendio come "problemi applicati a studenti/alunnii".
      Più fanno disastri (recente concorso di giudici (alla cassazione?) che non sanno scrivere,) più ripetono incessantemente i loro metafisica dogmi.
      Dal libretto rosso a quello arcobalengo.
      Il risultato è quello osservato dal commento dell'anonimo 1/11/22 14:37 .

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  2. Come ha detto qualcuno: non voglio un ospedale che curi i sani e rifiuti gli ammalati

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    1. Grazie Alberto:

      Io vi pagherei a cottimo..." - Don Lorenzo Milani
      Da "Lettera ad una professoressa", pag. 82

      …Se ognuno di voi (insegnanti) sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi e in tutte le materie, aguzzerebbe l'ingegno per farli funzionare.
      Io vi pagherei a cottimo.
      Un tanto per ragazzo che impara tutte le materie. O meglio multa per ogni ragazzo che non ne impara una.
      Allora l'occhio vi correrebbe sempre su Gianni (l'allievo più svantaggiato).
      Cerchereste nel suo sguardo distratto l'intelligenza che Dio ci ha messa certo uguale agli altri.
      Lottereste per il bambino che ha più bisogno, trascurando il più fortunato, come si fa in tutte le famiglie.
      Vi svegliereste la notte con il pensiero fisso su lui a cercar un modo nuovo di fare scuola, tagliato su misura sua.
      Andreste a cercarlo a casa sua se non torna.
      Non vi dareste pace, perché la scuola che perde Gianni non è degna d'essere chiamata scuola…

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    2. Don Milani asseriva che non ci possono essere le stesse leggi per genti diverse.
      Mi sembra ragionevole.
      Quindi mi sembra ragionevole pure che ci possano essere aule, scuole e metodi formativi per persone che hanno necessità diverse.
      Nessuno di voi sarebbe disposto ad andare in giro in carrozzella perché anche i paraplegici hanno necessità di farlo.

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    3. Per uomo in cammino: sforzi inutili. I fanatici di don Lorenzo non li guarisci mai. È da meravigliarsi che non l'abbiano fatto santo patrono della scuola italiana in modo ufficiale. Del resto, cinquant'anni fa ne fui infatuata anch'io, maestra alle prime armi. Per fortuna mia e dei miei alunni ne fui guarita....

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  3. Per Gus e Alberto. Esatto abbiamo lo stesso pensiero. Pensate che la mia scuola media dove sono accuduti i fatti, che ho narrato era confinante con la scuola di Don Milani e questo particolare, avendo letto il suo libro, fu motivo di ulteriore dolore.

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  4. Con la distruzione sistematica del merito (alunni e insegnanti, lo sfascio è in atto da lustri su entrambi i fronti) orribile eredità del sessantotto, sono riusciti a distruggere l'unico ascensore sociale che era rimasto.
    È una degli innumerevoli, sconcertanti, reali risultati massimamente controproducenti tipici delle persone che vivono nei metaspazi ideologici. Se la ideologia è quella della sinistra prima marxista ora arcobalenga, la caporetto nei risultati è solo ampliata dallo "antagonismo duale".
    Per dirla in linguaggio di sinistra (non è il mio linguaggio) non c'è cosa più classista, antiproletaria, razzista e fascista del distruggere l'unico ascensore sociale.

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    1. distrutto l'ascensore totalmente, oggi tutti col diploma, però poi per iscriverti a medicina (l'unico ascensore rimasto) devi pagare un tutor che ti apra la mente su cosa potrai trovare come domande nei test selettivi.

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    2. Dentro la Scuola i meno dotati possono salvarsi. Quando li cacci cominciano a vivere di espedienti e di droga.
      Per questo serve subito obbligo scolastico fino a 18 anni.
      Quella da sradicare è la mentalità che con la licenza di ragioniere o geometra non sia dignitoso fare l'operaio.

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    3. Cerete forme di merito sono utili solo dopo la scuola dell'obbligo.

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    4. Obbligo...
      Mio padre dice :- "Cosa fatta per forza val men di una scorza!"

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  5. Ho provato un brivido lungo la schiena all'annuncio del nuovo nome del dicastero di Trastevere. In un'intervista ad un Preside di un altro paese europeo, un paese del nord Europa, quella virtuosa, quella meritevole, ho sentito dichiarare che i maggiori investimenti in attrezzature ed i migliori insegnanti, sono indispensabili nelle scuole dove ci sono situazioni sociali difficili. Ho pensato agli insegnanti di Scampia o di un'altra periferia italiana e non ho trovato la stessa attenzione all'investimento. Ma dov'è necessaria la migliore attrezzatura materiale e professionale se non nei contesti degradati? Lo so, è un'inutile domanda retorica. Grazie di questo post.

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  6. L'ascensore sociale è stato garantito solo dalla scuola aperta ed inclusiva regalo del terribbile sessantotto. Solo chi ha il paraocchi dell'ideologia lo nega. Né prima né dopo l'ascensore sociale ha funzionato. Se lo studio è roba da ricchi solo i ricchi studieranno. Banalità evidente, eppure bisogna ripeterla. La scuola spesso (non sempre, ma spesdo) è in prima linea dove c'è disagio sociale. Naturalmente è molto più comodo parlarne male e fare di ogni erba un fascio

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    1. La scuola inklusiva è la riformulazione attuale del sei politico.
      Il risultato è l'annientamento del merito.
      Più o meno come imporre a un gruppo di atleti centometristi di includere paraplegici o zoppi.
      Il "nessuno rimanga indietro" non è altro che la riformulazione del "nessuno vada avanti".
      Considerato che parte sempre più preponderante delle persone sono vittime di lustri di deculturazione "inclusiva" e di distruzione del pensiero razionale, dubito che possano capire queste semplici metafore.

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    2. Nonostante i nostri pensieri siano diversi io ti...Stimo. Serena domenica.

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  7. Non credo sia difficile gestire il problema. Aumentare l'orario scolastico in modo facoltativo forse gioverebbe. Ai miei tempi c'era il "doposcuola" per quelli più scarsi.
    L'ostacolo maggiore lo vedo nella testa dei genitori più che nel sistema scolastico.

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  8. DURI DA SCOMPARIRE

    Più di venti anni fa, su di una rivista, ho ritagliato e incollato su il mio librone (un diario di articoli) questi fogli. Osservando attentamente ogni oggetto, che quotidianamente usiamo, viene riportato il tempo necessario alla natura per eliminare ciò che abbandoniamo sulla nostra madre terra. Sono passati tanti anni e quelli denominati "i grandi della terra" non hanno fatto niente per evitare la catastrofe, che stiamo vivendo. Spesso anche la singola persona non ha pensato a chi verrà dopo di noi. Avevamo un paradiso e mio nipote con tutti i bimbi che nasceranno, si trover.

    Cara Angela, nell'elenco letura si trova l'indicazione di quest post, ma il link dice pagina non trovata.
    Ci sarà qualche errore.
    Ciao.

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  9. Credo che l'aggiunta che ha stupito ed un filo inquietato anche me sia più legata ai "meriti" dei docenti in questo caso. Ho trovato strana questa aggiunta perchè cmq se sei ministro dell'istruzione uno dei tuoi compiti è avere un gruppo di docenti di alto livello professionale ed umano e non c'è bisogno di rimarcarlo con quella postilla... Parlando dell'altro punto che poi è quello più profondo che hai toccato nel tuo post, credo che la soluzione non sia certo nel tornare a quelle classi - ghetto che erano le classi differenziali, ma nemmeno lasciarli abbandonati a loro stessi. Quindi in classe tutti insieme ma con anche una valida insegnante, una in più oltre la titolare di quella cattedra, che li segua in modo adeguato e proponendo anche lavori che si possano fare con tutti gli alunni delle classe.

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    1. IVO

      Mi chiamo Ivo
      L'iperattivo
      Non sto mai fermo
      Mi annoio se non posso muovermi
      E sono instancabile.

      Sono in classe
      Con tanti altri bambini
      Che la società definisce "normali"

      Io li definirei invece
      Pacati
      Già sufficientemente ammestrati.

      Non proprio tutti
      Alcuni fingono di essere quello che non sono
      Si mimetizzano tra i loro coetanei
      Ma il mio occhio li riconosce
      Hanno quel fuoco nelle loro pupille
      Che io solo so individuare.

      Loro sono i ribelli "sani"
      Quelli che dentro sono come me
      Ma fuori sanno quando scatenarsi e quando no
      Quando e per cosa disubbidire e fare casino
      Quelli che se il destino lo vorrà
      Sapranno dar voce anche a noi iperattivi del pianeta.

      Questa società di oggi
      È più ipocrita di quella di un tempo
      Ma nel mio caso
      La loro ipocrisia
      Mi permette di essere inserito
      Nel mondo reale
      E non in classi - ghetto
      O classi differenziali
      Poi abolite
      Pensate un po' da chi?
      Da Andreotti nel 1977
      Pensate un po' da un mafioso
      Non riconosciuto tale solo per scadenza dei termini
      Per prescrizione
      Così la chiamano

      Quindi Andreotti potenziale mafioso
      Abolì le classi differenziali
      E poi dicono che la mafia fa solo cose brutte...

      Mi chiamo Ivo
      L'iperattivo
      Ed anche nell'appellattivo affibiatomi
      Sono più fortunato dei miei antenati o predecessori.

      Loro erano disadattati
      Handicappati
      Quando non addirittura matti
      Io invece ho un titolo fichissimo
      Sono il Dr. Ivo, l'iperattivo.

      Mi chiamo Ivo
      L'iperattivo
      Non sto mai fermo
      E mi annoio
      Se non posso fare casino.

      DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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    2. Grazie sono versi bellissimi che mi hanno commosso e fatto tornare indietro in quegli anni tremendi in cui parecchi miei amici hanno subito la violenza delle classi differenziali.

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    3. Grazie a te che con il tuo post me l'hai ispirata!

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