Se ci fermiamo a pensare, sarà facile accorgersi che molta parte della nostra esistenza si compone di piccole e grandi attese, che sono la parte più ricca del nostro vivere.
Aspettiamo sempre qualcosa che accada o che potrebbe accadere: un amore, una telefonata, una nascita, una risposta ma anche l'esito di un esame o delle analisi mediche. Addirittura le donne uccise dai propri mariti o compagni, aspettavano invano il loro cambiamento
Io la penso come Kafka, il mio scrittore preferito, che adorava l'attesa, una forma di presenza: non fare, non agire, non forzare ma semplicemente esserci e saper attendere.
Bisogna imparare ad attendere con pazienza, per avere la capacità di gestire l'ansia in modo attivo e consapevole. Credo che si dovrebbe inserire nei programmi scolastici oltre all'educazione sentimentale, anche il vero senso dell'attesa, perché ho notato che i giovani vogliono tutto e subito.

Noi da giovani volevamo crescere. Oggi giustamente fai notare “ loro vogliono tutto e subito” forse condizionati anche dalla pubblicità che ci spinge verso un consumismo compulsivo.
RispondiEliminaCiao cara Angela buona giornata, un abbraccio
enrico
Saper attendere è la chiave di tutto, "una forma di presenza", come giustamente sottolinei, un occuparci coscientemente di noi.
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