I
fascisti la catturarono il 7 agosto 1944. Tornava da una consegna di
armi alla base di Castelmaggiore, e portava con sé documenti cifrati.
Per i carnefici aveva una doppia colpa: si rifiutava di rivelare i nomi
dei partigiani, suoi compagni di lotta ed era donna. Per sette giorni e
sette notti si alternarono su di lei in tanti, ognuno inventando nuovi
tormenti e sevizie innominabili, ma La Mimma ( Irma Bandiera) non
parlava. La baldanza dei fascisti si tramutò in livore e frustrazione:
avevano fatto parlare tanti uomini, spesso grandi e grossi, robusti come
tori, cocciuti come muli, e quella lì... una donnina così esile,
niente. Non apriva bocca e li fissava con i suoi grandi occhi che
risaltavano sul viso magro e la fronte ampia...Li guardava con un muto
disprezzo, tutto il disprezzo del mondo concentrato in quegli occhi:
Così la accecarono.. La finirono con una raffica di mitra sotto la
finestra dei suoi genitori e se ne andarono imprecando.
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