giovedì 23 novembre 2023

Il muro come una lavagna numero 9


 Ieri sono passata per Via Balbi e giunta vicino alla facoltà di lettere, ho notato questa scritta, che campeggiava sul muro del palazzo difronte, appartenuto alla famiglia  Durazzo-Pallavicini. E' stato ristrutturato recentemente perché appartiene ai Rolli genovesi, dichiarati patrimonio dell'umanità, dall'Unesco, 


Gli studenti erano accampati dentro la facoltà e precisamente nell'atrio, fra le colonne del famoso "Melangono" (Montale), giardino con alberi di aranci amari, . Hanno occupato la facoltà ed erano tutti in subbuglio, riuniti in assemblea e fortemente schierati a favore della Palestina. 



Ora mi domando, ragazzi che hanno scelto le discipline umanistiche, che studiano in particolare l'uomo e la condizione umana, come hanno potuto scrivere ciò che appare sul muro? Avrebbero dovuto inventare una frase che inneggiava alla pace tra i due popoli e non schierarsi unilateralmente. Ho ripreso il cammino con tanta amarezza anche perché  ho ricordato il giorno in cui mia figlia discusse la tesi e fu disturbata da personaggi  perdigiorno, che frequentano l'università, non studiano e non perdono l'occasione di fare "ramaddan" ( in genovese baccano, frastuono, trambusto e chiasso).

13 commenti:

  1. La prima forma di protesta deve essere sempre contro tutte le guerre.
    Comunque anche generalizzando non capisco chi per protestare deturpa monumenti ed opere d'arte.
    Ciao cara Angela buona settimana, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  2. "non schierarsi unilateralmente" parole sante; oppure sì, come dice Enrico zio.. ma solo contro la Guerra, sfacelo dell'uomo.

    RispondiElimina
  3. che poi, dopo 4 mila anni, come si può distinguere se uno ha il sangue puro ebreo o palestinese vivendo sempre nella stessa zona?.
    Saranno tutti imparentati e dovranno convivere non appena andranno nell'aldilà

    RispondiElimina
  4. Già imbrattare i muri non è una bella cosa, inoltre lo schierarsi da una parte o dall'altra di un conflitto non porta mai nulla di buono. Bisogna unirsi per la pace, è l'unica cosa giusta da fare.

    RispondiElimina
  5. Israele ha rubato i territori che appartenevano ai palestinesi. Seguitano a farlo anche ora, come tutti gli ebrei famelici. Poi si meravigliano che questa gente è odiata da tutto il mondo.
    Vai a vedere la ricchezza di Israele e quella delle Palestina che non ha nemmeno uno Stato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gus
      Purtroppo in questa storia del conflitto israelo-palestinese, io sono spaccato, come scritto a casa piu' volte.
      Da filopalestinese, da quando devo subire la merdaglia araba/islamica nella vita, sono diventato filoisraeliano.
      La ricchezza di Israele e lo squallore e la miseria di gran parte del mondo arabo/islamico hanno cause molto profonde: come osservo' un intellettuale arabo islamico, le loro genti si farciscono la testa di cacca ogni venerdi'.
      Avevo gia' scritto varie cosine a casa su cosa successe, in vari ambiti, nel passaggio da gestioni israeliane a arabe: tutto che e' andato a patrasso.
      Ogni popolo ha la societa' che si merita.
      Solo voi a sinistra continuate a credere che tutto debba essere uguale al peggio.
      Uguale un bel belino (per dirla alla genovese!).

      Elimina
  6. non entro nel merito, ma ogni protesta che si propone con atteggiamenti e modi incivili a mio avviso parte col piede sbagliato - imbrattare palazzi storici, ma più in generale imbrattare la proprietà pubblica o altrui è comunque una forma di sopraffazione e maleducazione - come ben dici stupisce se fatta da gente che dovrebbe per studi averne -

    RispondiElimina
  7. Gentile Angela
    Questi sono gli annoiati e scemi ragazzi di famiglie bene che giocano a fare i sinistranti (ricordate la rampolla radical chic figlia di Padoan - Schioppa in prima linea nelle manifestazioni no-border pro immigrazione di massa!?).
    Nella tradizione migliore della sinistra il livore contro la società che ti permette di essere un problema è il motore di ogni azione il cui scopo primo è la distruzione, camuffato da obiettivi intellettualosi/oidi.
    Ancora poco tempo fa il kompagno col Rolex D'Alema vaneggiava di nuovo mondo, come se Pol Pot, Stalin, la DDR, etc. non fossero mai esistiti.
    Le cretine di "Non una di meno", in questi giorni, si sono schierate istericamentw per Hamas e contro Israele.
    Nella società di Hamas esse non esisterebbero neppure un minuto, verrebbero chiuse in casa come scrofe a sfornare pargoli da buttare, poi, su quei coglioni di Europei.
    Se volessi usare il loro linguaggio di plastica, farlocco,
    "Problem* senza se e senza ma".

    RispondiElimina
  8. Al riguardo a me piace l'affermazione di Ovadia ovvero, vado a memoria, "Si deve sempre stare dalla parte degli oppressi e mai da quella degli oppressori."

    Io credo che questo principio, molto umano, renda facile scegliere da che parte schierarsi nel conflitto fra Israele e palestinesi.

    RispondiElimina
  9. In medio oriente si scontrano fanatismi diversi e, da entrambi i lati, mentalità e culture profondamente diverse dalla nostra civiltà occidentale. La questione è estremamente complessa e a ciò si aggiunge l' incapacità e talvolta persino la cattiva volontà di venirne a capo da parte delle organizzazioni internazionali come l' ONU e delle grandi potenze che dovrebbero contribuire a cercare un equo contemperamento fra gli interessi delle parti in causa. All' estrema gravità della situazione si assomma lo scarso valore delle diplomazie. Pertanto, quando diplomazie e organizzazioni internazionali non funzionano, scoppiano guerre difficilmente controllabili. Ci sono una miriade di cause recenti e remote che hanno ingenerato questa crisi. Purtroppo non sarà un' opinione pubblica in larga parte male o parzialmente informata a risolverla e tantomeno tante inutili scritte che, alla fine, imbrattano solo i muri.

    RispondiElimina
  10. Durante le occupazioni nelle università ci finiscono tutti quelli dei centri sociali, gli studenti veri stanno a casa studiare.

    RispondiElimina