Vecchi ex libris |
Qualche tempo fa, vi avevo parlato dell'allungalapis, oggi desidero mostrarvi un altro oggetto a me caro: l'ex libris.
Ogni volta che acquisto un nuovo libro, giunta a casa, sulla prima pagina stampo uno dei miei ex libris. E' un rito, come quello di sfiorare le pagine, di odorarne il profumo e sottolineare a matita i passi più salienti. Stampare l'ex libris, rende il libro totalmente mio ed esprime l'amore che mi accompagnerà nei momenti tristi e lieti, pagina dopo pagina.
Nel momento in cui lo intingo nel tampone, penso a quando ero giovane e non mi potevo permettere l'acquisto di un libro. Mi recavo alla vecchia Feltrinelli per leggerlo in piedi, ogni giorno all'uscita della scuola, marcandomi la pagina per continuare la lettura il giorno dopo.
I miei ex libris, non sono opere d'arte come quelli apparsi nel 1700 ma ne sono fiera perché ognuno, con i suoi simboli mi rappresenta. Mi piace cercarne sulle bancherelle che vendono vecchi libri e fantasticare sui loro possessori. Oggi la digitalizzazione ha trasformato il libro da oggetto a concetto ma il cambiamento non mi riguarda perché più la tecnologia smaterializza la lettura, più il libro per me diventa oggetto del desiderio.
I miei ex libris
ogni tanto nel gettar la spazzatura mi capita di vedere il cassonetto della carta ricolmo di libri e subito penso che il loro proprietario sia deceduto. I libri si accumulano con gli anni e non credo che i miei eredi si divideranno i miei, però ci sono ancora delle bancherelle che li vendono a uno due euri e questo mi conforta
RispondiEliminaAngela, apprezzabile il tuo ardore verso il libro tradizionale.
RispondiEliminaPensa non solo non sapevo di questa consuetudine che sembra sia mediamente diffusa, ma non ero neanche sicuro di cosa gli ex libris realmente fossero e quale funzione avessero. Ora mi è chiaro, grazie! Bella cosa.
RispondiEliminaE' vero. Da oggetto a concetto.. ma io amo i miei libri, e i miei ex libris sono spesso note a margine, fogli nascoti dentro che ricordano epoche e cristallizzano un istante, appunti sulla prima pagina, date di aquisto. Un libro vive, ricorda, si fa leggere ma intanto descrive e trattiene un mondo attorno, e ce lo restituisce appena lo riapriamo, domani o tra dieci anni.
RispondiEliminaIo non ho ex libris ma un mio amico ne ha parecchi, alcuno con il suo nome.
RispondiEliminaIo non metto timbri. È un'idea che non mi é mai venuta però ci scrivo sopra. Prendo appunti, metto note
RispondiEliminaMi hai fatto ricordare a quando mi fermavo a sbirciare i libri nella Feltrinelli di Corso Italia a Pisa: tanta voglia di leggere, pochi soldi! Ci vai ogni tanto alla Bu-Ge?
RispondiEliminaI miei libri quelli che non ho buttato dopo la seconda lettura se mi è piaciuto sono pieni di sottolineature e blocco notes con copia di frasi da non dimenticare.
RispondiEliminaPoi perdo il quaderno degli appunti e così sono a punto a capo
Anch'io ho bisogno di sentire e toccare ed annusare il libro. Non conoscevo questa cosa degli exlibro, molto carini
RispondiEliminaNon capisco né il consumismo né queste dematerializzazioni.
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