venerdì 17 maggio 2024

La filosofia Kintsugi



In un mondo, nel quale tutto deve essere perfetto e assettico (case, macchine, corpi umani ed oggetti) io sono una sostenitrice del Kintsugi.

Il Kintsugi è un'antica arte o pratica giapponese, che consiste nel riparare oggetti rotti, riunendo i cocci con un collante naturale, che viene mischiato a metalli presiosi come: oro e argento. Il composto ottenuto rimette e tiene insieme i frammenti dell'oggetto, che si è spaccato.

La filosofia che si masconde dietro questa tecnica è così visibile: Le crepe sono lì, in evidenza esposte come cicatrici. Il Kintsugi insegna a rispettare e accogliere ciò che è danneggiato, fragile imperfetto, non solo negli altri, nel mondo, ma soprattutto in noi stessi.

Gli oggetti rigenerati sono la dimostrazione dell'imperfezione, conferendo al manufatto una bellezza unica.

 


Questa borsina mi è stata regalata da una mia paziente. La stoffa con cui è stata realizzata, proviene dagli ombrelli che la tramontana ( vento tipico di Genova) rompe e la gente abbandona per strada.

Per me questo oggetto ha un valore inestimabile, sia per il pensiero gentile ma per ciò che rappresenta:

 Il riutilizzo di materiali scartati che danno vita a nuove creazioni.

domenica 12 maggio 2024

Non ci lasceremo sorvolare.


Ieri ho partecipato alla manifestazione insieme a circa 200 comitati, rappresentanti di tutta la Liguria, contro il Comune e la Regione, che vogliono mettere in pratica progetti faraonici e deleteri per la popolazione.
Diciamo basta ai progetti calati dall'alto. Vogliamo partecipazione e condivisione nelle scelte che condizionano la nostra vita.
Io sono quella sotto la scritta NON



Vogliamo che la salute, l'ambiente e il territorio vengano tutelati. Vogliamo più istruzione, sanità, sevizi pubblici e meno servitù.



Abbiamo protestato contro i progetti di queste costruzioni:
Funivia
Skymetro
Rigassificatore
Tunnel sottomarino
Nuova diga foranea
Depositi chimici.
Il biodigestore
La lotta è dura ma non ci arrendiamo.

domenica 5 maggio 2024

Mio nipote Pietro..


 Caro Pietro, è stato bello trascorrere tanti anni con te: giocando, leggendoti favole, raccontandoti storie inventate al momento o consolarti quando avevi la febbre. A Marzo hai compiuto 14 anni ma non posso scordarmi il giorno in cui da neonato, ho cominciato a prendermi cura di te, quando la tua mamma era al lavoro. Lei lavorava al mattino, io al pomeriggio per cui ci si dava il cambio per accudirti e coccolarti. Il prossimo anno scolastico, inizierai il liceo classico, sei diventato un bellissimo ragazzo non solo fisicamente, anche grazie al basket, ma per come ti comporti, mettendo in pratica tutti i valori che ho cercato di trasmetterti. Oggi sei indipendente, hai meno bisogno della nonna e del nonno ma è sempre un piacere quando vieni a pranzo da noi o suoni il campanello per chiedere, con il tuo amabile sorriso mentre ci abbracci: Come state? Tutto bene? Lo so, come tutti noi stai attraversando un momento molto delicato, per la malattia del tuo papà ma devi essere forte e sperare nella sua guarigione. Noi ti siamo sempre vicini, pronti ogni volta che ne senti il bisogno, ad accoglierti tra le nostre braccia e sussurarti: ti vogliamo un mondo di bene.