In un mondo, nel quale tutto deve essere perfetto e assettico (case, macchine, corpi umani ed oggetti) io sono una sostenitrice del Kintsugi.
Il Kintsugi è un'antica arte o pratica giapponese, che consiste nel riparare oggetti rotti, riunendo i cocci con un collante naturale, che viene mischiato a metalli presiosi come: oro e argento. Il composto ottenuto rimette e tiene insieme i frammenti dell'oggetto, che si è spaccato.
La filosofia che si masconde dietro questa tecnica è così visibile: Le crepe sono lì, in evidenza esposte come cicatrici. Il Kintsugi insegna a rispettare e accogliere ciò che è danneggiato, fragile imperfetto, non solo negli altri, nel mondo, ma soprattutto in noi stessi.
Gli oggetti rigenerati sono la dimostrazione dell'imperfezione, conferendo al manufatto una bellezza unica.
Questa borsina mi è stata regalata da una mia paziente. La stoffa con cui è stata realizzata, proviene dagli ombrelli che la tramontana ( vento tipico di Genova) rompe e la gente abbandona per strada.
Per me questo oggetto ha un valore inestimabile, sia per il pensiero gentile ma per ciò che rappresenta:
Il riutilizzo di materiali scartati che danno vita a nuove creazioni.