giovedì 30 novembre 2023

Il libro animato di Lele Luzzati.


Il consorte ed io, ci stavamo preparando per recarci a trovare le nostre radici, che riposano nel tempio crematorio del Cimitero Monumentale di Staglieno. All'improvviso trilla il campanello, è mio nipote Pietro (tredicenne) che abita nell'appartamento al piano sopra di noi. Entra e mi chiede: "Nonna mi potresti recuperare il libro animato del presepe (pop up book) che mi hai regalato quando ero piccolo? Ho intenzione di riutilizzarlo per questo Natale." Certamente, lo cerco nelle librerie e domani te lo porgo. Ci salutiamo e ci avviamo verso il cimitero. Nel tempio non ci sono ceri e quando entri, vieni accolto da una sommessa e angelica musica classica. Onoriamo i nostri cari e ci avviamo verso l'uscita. Una strana sensazione mi avvolge e il desiderio di andare a trovare Lele Luzzati (il mio concittadino e celebre scenografo) nel cimitero ebraico, diventa una forza che mi guida. Entro, non ci sono fiori, tutto è sobrio, all'improvviso noto una tomba nera, ricoperta di sassi ( usanza ebraica per ricordare le origini connesse con le zone aride del deserto). Mi avvicino ed è lui, che si è fatto trovare. Rientrata a casa  leggo e non condivido, ciò che asserisce il prestigioso Istituto Universitario Europeo di Fiesole, che vuole cancellare il Natale, in nome dell'uguaglianza etnica e razziale denominandolo: "Festa d'inverno". Tanti di voi sanno che non ho il dono della Fede, ma questa proposta mi ha scatenato  uno (scciuppon de futta -genovese) scoppio di rabbia indescrivibile perché non si può accettare di far scomparite le nostre tradizioni, che sono dei veri tesori. Ho cercato con entusiasmo ed orgoglio il libro richiesto da Pietro e il fatto curioso è che Emanuele Luzzati, per gli amici Lele, è l'artefice.
 

giovedì 23 novembre 2023

Il muro come una lavagna numero 9


 Ieri sono passata per Via Balbi e giunta vicino alla facoltà di lettere, ho notato questa scritta, che campeggiava sul muro del palazzo difronte, appartenuto alla famiglia  Durazzo-Pallavicini. E' stato ristrutturato recentemente perché appartiene ai Rolli genovesi, dichiarati patrimonio dell'umanità, dall'Unesco, 


Gli studenti erano accampati dentro la facoltà e precisamente nell'atrio, fra le colonne del famoso "Melangono" (Montale), giardino con alberi di aranci amari, . Hanno occupato la facoltà ed erano tutti in subbuglio, riuniti in assemblea e fortemente schierati a favore della Palestina. 



Ora mi domando, ragazzi che hanno scelto le discipline umanistiche, che studiano in particolare l'uomo e la condizione umana, come hanno potuto scrivere ciò che appare sul muro? Avrebbero dovuto inventare una frase che inneggiava alla pace tra i due popoli e non schierarsi unilateralmente. Ho ripreso il cammino con tanta amarezza anche perché  ho ricordato il giorno in cui mia figlia discusse la tesi e fu disturbata da personaggi  perdigiorno, che frequentano l'università, non studiano e non perdono l'occasione di fare "ramaddan" ( in genovese baccano, frastuono, trambusto e chiasso).

domenica 5 novembre 2023

Gli antichi venditori genovesi di collane, fatte con le nocciole.


Quando ero piccola, a Genova era usanza recarsi al Santuario della Madonna della Guardia, per fare una gita e mangiare al sacco o per chiedere la protezione della Madonna.

Si chiama "della Guardia" perché sorge su di un monte (Figognia) considerato di vedetta, necessario per dare l'allarme quando i nemici arrivavano dal mare.

Naturalmente si doveva raggiungere il Santuario a piedi e non era per niente facile. Il fatto di arrivare nel grande piazzale e trovare i venditori di collane (reste-genovese) di noccioline (nisseue-genovese) mi rendeva il cammino meno faticoso.

Queste collane erano simbolo di fortuna per tutti e amore per le giovani coppie in procinto di sposarsi.

Io evidentemente sono stata esaudita perché sono  felicemente sposata da 54 anni.

Naturalmente raggiunta la meta, si veniva accolti dal suono meraviglioso e potente delle campane, che si spandeva in tutta la valle. Preferivo che il tempo fosse bello per giocare in allegria con altri bimbi ma in questo luogo, quando cala la nebbia diventa tutto magico.


Martedì 29 agosto GRANDE FESTA della memoria dell’Apparizione,

Protagonisti di questa commemorazione sono, come sempre, i portatori dei grandi e pesantissimi "Cristi" delle confraternite genovesi.



Ora sono vecchia, e recarmi in questo luogo a piedi è faticoso ma raggiungerlo con la macchina mi rattrista anche perché i venditori di collane non esistono più, come tante  belle cose del passato.
Inoltre anche lo storico rettore Don Marco, che fu il mio parroco è andato in pensione e anche la mia fede è svanita.


Il mio consorte invece continua a recarsi al Santuario della Madonna della Guardia, sorretto da una fede  granitica.