martedì 31 ottobre 2006

Nutella

Da bambina per acquistare la nutella dovevo recarmi dal droghiere, che la conservava in una grossa e rotonda scatola di latta. Con un cucchiaione trasportava la quantità di cioccolata che mi potevo permettere di acquistare, su di un foglio di carta oleata che chiudeva ermeticamente con molta destrezza. Mentre lui eseguiva questa operazione io pensavo: "Quando sarò grande, giuro ne acquisterò una scatola intera!" Uscivo felice dal grande e austero negozio (colmo di ogni genere di spezie) e  col mio pacchettino mi dirigevo verso casa per gustare la squisitezza spalmata su biscotti oro Saiwa, spesso in compagnia dei miei amichetti dirimpettai che allora consideravamo fratelli. Sarà colpa delle mie papille gustative che col passare degli anni hanno perso la loro potenza, ma ho constatato che la nutella non ha più il sapore di allora.Purtroppo sarò costretta ad aggiungere alla lista delle frasi fatte tipo: Non esistono più le stagioni, il buco dell'ozono si è ingrandito anche: la nutella non è più quella di una volta.
PECCATO!!!!!!!!!!!

venerdì 27 ottobre 2006

Dedica

La più bella dedica che ho ricevuto, mi è stata donata da mia figlia Francesca in occasione della sua tesi di laurea, avvenuta nell'anno accademico 2002/2003. Come potete immaginare quel giorno è stato speciale ma è diventato magico al termine della discussione e dell'assegnazione del voto da parte della commissione.  Missmeletta con il suo sorriso solare mi ha regalato la tesi rilegata con una copertina di colore "rosso" sfavillante ed io con la stessa delicatezza con la quale toccai la mia creatura il giono in cui venne al mondo, ho aperto il libro. Il mio sguardo si  posò immediatamente sulla dedica e un brivido di gioia ha percorso tutto il mio corpo e la mia anima. 
Alle mie radici, Angela e Giuseppe, che mi hanno consentito di diventare quella che sono, approvando le mie scelte e aiutando i miei sogni e ideali a crescere giorno per giorno.
In quel momento avrei voluto gridare: AVETE VISTO nonostante la cassa integrazione, lo spettro  costante della chiusura della fabbrica in cui mio marito lavorava da 37 anni, il mio part-time, i nostri miseri e sudati stipenti e i calci in faccia che merito paziente riceve dai mediocri; mia figlia (grazie alla sua capacità e alla determinazione) era riuscita a tagliare il traguardo vincitrice. Desidero terminare questo racconto ricordando la matrona romana Cornelia che alle sue amiche che si vantavano di possedere perle, collane e ori, presentando i suoi figli disse:" ECCO I MIEI GIOIELLI."

Classifica

Carissimi amici la frase vincitrice è la n° 2 : Il tempo non esiste gli orologi sì. Vi ringrazio per aver partecipato e vi annuncio che domani se mi sarà possibile pubblicherò il mio nuovo post. A presto e un baciotto a tutti.

lunedì 23 ottobre 2006

Graffiti

Per recarmi sul posto di lavoro sono costretta a usare: l'autobus, il treno, le gambe e se continua così un giorno forse anche l'aereo, per la serie il lavoro nobilita. Attraversando la città non posso fare a meno (di natura sono curiosa, ma di quella curiosità sana) di leggere le frasi che ignoti scrivono sui muri, cassonetti e vari raccoglitori ecologici. Alcune di queste scritte sono veramente belle e quando riprendo il cammino spesso rifletto sul loro contenuto. Questi messaggi sono composti da poche parole(ermetici) ma sono talmente incisivi che hanno il potere di rendere accessibile a tutti, concetti molto complessi, che per esporli a volte sarebbe necessario scrivere un trattato. Ve ne riporto alcune e mi piacerebbe sapre quella che vi ha maggiormente colpito. Passate parola così la classifica diventerà più interessante. Dopo la votazione nominerò la vincitrice. Vi saluto caramente.
1) Spegni la televisione accendi le passioni. 2) Il tempo non esiste gli orologi sì. 3) I nostri sogni i vostri incubi. 4) Hai venduto il tuo tempo per fare i regali di Natale. 5) Il tempo è il carcere dell'orologio. 6) La stupidità è di moda. 7) Resistere per esistere. 8) Dove inizia il soldato finisce l'uomo. 9) Dietro le parole degli psiichiatri c'è la violenza delle istituzioni. 10) Produci,consuma e crepa. 11) Il tempo è lavoro, il tempo è fatica. il tempo costa una vita

venerdì 20 ottobre 2006

La Violenza

Sia nelle mie lotte giovanili, che in quelle attuali contro le grandi e piccole ingiustizie sociali, non ho mai esercitato la violenza ma ho usato il coraggio civile, la forza d'animo e l'entusiasmo per la difesa della libertà. Purtroppo parecchie volte "la bestia" che alberga in certi uomini l'ho subita ed è per questo motivo che è stato necessario da parte mia un lungo lavoro interiore per resistere alla tentazione di " emulare" questi vigliacchi che ho  incontrato sul mio cammino di lavoratrice, di cittadina e di donna.  La violenza è paragonabile alla gramigna, che non muore nemmeno nei periodi di massima siccità. Persino in epoche e in zone nelle quali i presupposti per una felice convivenza degli uomini sono favorevoli, ce ne sono altri che si uniscono per compiere atti violenti. E' necessario quindi estirpare radicalmente in noi, appena ce ne avvediamo, ogni germe sia pur minimo di violenza. Attenzione amici miei: la gramigna prolifera e in pochi giorni può ricoprire ogni cosa. Io non mi arrenderò mai finchè  avrò respiro  la combatterò sempre .

mercoledì 18 ottobre 2006

Amore

Molto spesso gli esseri umani usano frasi come: Ti amo, sei la mia vita e  ti voglio bene con molta leggerezza. Amare è complicato e oneroso e il mio pensiero è racchiuso in questa frase.                               
" Ma amare una persona significa pensare che lei viene prima di tutto. Se non avessimo abbastanza cibo, darei a te la mia parte. Se avessimo pochi soldi, pittosto che acquistare qualcosa per me, comprerei quello che tu desideri. Se mangi qualcosa di buono tu, è come se avessi la pancia piena anch'io, se sei felice tu, allora lo sono anch'io. Questo significa amare una persona. Credi che esista qualcosa di più importante? A me non viene in mente nulla"

lunedì 16 ottobre 2006

La mia città

In questo post desidero descrivervi sommariamente la città in cui sono nata e nella quale risiedo: GENOVA.Le strade sono tutte in salita(creuze) e per raggiungere i vari quartieri oltre agli autobus ci serviamo di ascensori, funicolari e perfino di una vecchia grimagliera. L'odore del mare e del basilico si spande nei "caruggi"(vicoli strettissimi) per poi raggiungere ogni delegazione: da Nervi a Voltri. Come una madre benevola Genova ci offre tutto: il mare, i monti e un clima mite. L'aria e il cielo sono quasi sempre ripuliti dalla tramontana che ha la capacità di ravvivare i colori tipici della "Superba". Vorrei sfatare un luogo comune: i genovesi non sono tirchi ma parsimoniosi che è molto diverso. Abbiamo un carattere introverso, vestiamo abiti poco colorati rispetto ad altre città del nord e fino a quando qualche governo non metterà una tassa sul "mugugno" (Lamento-protesta), noi lo continueremo a esercitare liberamente. Purtroppo il nostro bellissimo dialetto (Govi docet) sta scomparendo e il motivo è anche dovuto al fatto che in città sono presenti più di trenta etnie diverse delle quali la più numerosa è quella equatoriana. Le nostre squadre di calcio sono: il Genoa e la Sampodoria. L'università tenta di acculturarci, l'acquario di divertici(sono pochi i centri di aggregazione) e quando si fa sera la lanterna ci coccola e illumina con il suo potente faro.Purtroppo le grandi fabbriche che erano il fiore all'occhiello della meccanica , della siderurgia italiana e il sostentamento di tante famiglie, sono state dismesse e al loro posto sono sorti quartieri tristi con mumerosi centri commerciali. Dico tristi perchè tutto ciò che sosrituisce una fabbrica ha questo destino.(Vedi il libro No Logo). Genova è una città incantevole e ci sono dei luoghi dai quali si può godere di panorami sublimi. I poeti come Eugenio Montale e Dino  Campana le hanno dedicato versi struggenti  ma Caproni per descrivere la spianata Castelletto che è un belvedere ha scritto le seguenti strofe. Quando deciderò di andare in Paradiso prenderò l'ascensore di Castelletto.
Se avete delle curiosità chiedete e vi sarà dato. Un baciotto e a presto

giovedì 12 ottobre 2006

Se non ora quando?

Se non ora quando? è un  libro pubblicato da Primo Levi nel 1982. Il titolo lo ha tratto da una massima del II° secolo dopo Cristo e in questi versi ognuno di noi può trovare una risposta.
Se non sono io per me?
chi sarà per me?
e quantanque io pensi a me,
che cosa sono io?
E se non ora quando?
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno visitato il mio nuovo blog. Bacioni

martedì 10 ottobre 2006

lamaratonetaGiò

Per il  mio blog ho scelto il nome "lamaratonetaGio" perche in gioventù ho praticato l'atletica leggera. La mia specialità era il mezzofondo e la gara preferita. gli ottocento metri.  Questo sport allora era "puro", non esistevano gli sponsor e i premi milionari ma gli atleti erano motivati solo dalla passione. Pensate che la società per cui correvo al massimo regalava una tuta o le scarpette se stabilivi un nuovo record. Praticare questa disciplina mi ha trasformata da un'insicura adolescente in una donna quasi matura. Ho avuto la fortuna di essere allenata da un uomo che è diventato anche il mio maestro di vita. Mi ripeteva sempre che il vero risultato non era battere gli avversari ma migliorare me stessa. Ho trasferito i suoi insegamenti anche nella vita e vi assicuroche ne ho tratto beneficio soprattutto in quegli anni bollenti di contestazione.Quando il mio io si vuole gratificare, sogno di correre e all'improvviso mi sento in forma come allora.libera, eterea e avvolta dal profumo della terra rossa che ricopriva la pista. Proprio come Proust che ricorda il sapore della madeleine io sono alla ricerca del mio tempo perduto. Vi abbraccio teneramente.

sabato 7 ottobre 2006

Le parole e i suoni

Tutti noi diamo per scontato che sentire o proferire parola sia un fatto normale. Vi assicuro che per chi  da più di trentanni lavora con audiolesi e sordomuti non è cosi'. Non voglio rattristare nessuno ma con questo post desidero sensibilizzare tutti voi ad aumentare la capacità di ascoltare i propri simili e imparare a non avere paura di esprimere i vostri sentimenti. Chi non ha la fortuna di sentire i suoni della vita, (mare, vento, una goccia che cade) le voci delle persone amate o non può chiedere o rispondere, vive un terribile disagio. Pur di non rimanere isolati gli uomini desiderosi di dialogare trasformano le parole in gesti. Sapete i miei ragazzi ( dico miei perchè li considero figli) quando vengono a trovarmi come mi salutano? Mettono le loro mani sul cuore e poi me lo donano, Vi assicuro che ogni volta riescono ad emozionarmi e farmi capire che se si ama veramente si usa qualsiasi modo per comunicarlo.
Questo è il mio primo post e desiderosalutarvi in questo modo.