domenica 22 febbraio 2009

Celebrazione della fantasia

Immagine di Il libro degli abbracci

E' accaduto all'ingresso del villaggio di Ollantaytambo, vicino a Cuzco. Mi ero defilato da una comitiva di turisti ed ero rimasto solo, a guardare di lontano i ruderi di pietra, quando un bambino del posto, malaticcio e cencioso, mi ha avvicinato per chiedermi se gli regalavo una matita. Non gli potevo dare la mia, perchè mi serviva per non so più quali noiosi appunti, e così gli ho proposto di disegnargli sulla mano un maialino.
Si é sparsa subito la voce, e in breve tempo mi sono trovato in mezzo a una frotta di bambini che urlavano a squarciagola per farsi disegnare animalucci sulle manine screpolate dal freddo e dalla sporcizia, su quelle pellicine di cuoio bruciato: chi voleva un condor e chi un serpente, chi un pappagallino o una civetta, e c'era anche chi chiedeva un fantasma o un drago.
Quand'ecco, in mezzo a quel baccano, un derelitto non più alto di un metro mi mostra sul polso un orologio disegnato con l'inchiostro nero:
"Me l'ha  mandato un mio zio che sta a Lima".
" E va bene?" gli ho chiesto.
" Va un pò indietro", ha ammesso lui.

Racconto tratto dal libro degli abbracci di Eduardo Galeano

martedì 10 febbraio 2009

CHARLES DARWIN

Il francobollo di Darwin 2009

Per alcune associazioni religiose, Darwin è stato colui che ha rimosso l’essere umano dal rango privilegiato, che dio gli avrebbe riservato nel cosmo.Lo studioso ha assestato il colpo di grazia al millenario antropocentrismo delle religioni. La “selezione naturale” ha scalzato dio e ha dato finalmente le risposte più convincenti e scientifiche alle domande che da sempre assillano l’uomo: chi siamo? da dove veniamo? La cosa che mi ha sempre affascinato di Darwin è che nei suoi scritti, a differenza dei PRETI che lo hanno sempre contestato, ed hanno fondato il loro parassitismo su dio, egli ne parlò pochissimo. Mi è rimasto impresso un gustoso aneddoto della sua autobiografia. In una domenica afosa e senza vento, Darwin stava seduto in giardino, con accanto il suo cane.In lontananza si vedeva una bandiera, che ogni tanto era smossa da una leggera brezza. Ogni volta che ciò accadeva l’animale abbaiava furiosamente, come se il movimento della bandiera segnalasse la presenza di un’invisibile qualcuno.Per lo scienziato, il suo cane si comportava come un selvaggio, che dietro ad ogni evento naturale crede che ci sia sempre una causa soprannaturale.Da questo comportamento, definito da Darwin: TEOLOGIA DA CANI, nasce l’origine e la credenza che ci siano entità spirituali in grado di governare tali fenomeni.