Il degrado di Genova, ha raggiunto livelli insopportabili. Il quotidiano via, vai delle gigantesche navi da crociera, ammorbano l'aria con i loro fumi neri e rendono invivivile la vita dei residenti. Si parla continuamente di porti elettrificati ma non si progetta niente. Respirare tutti i giorni le polveri sottili, lo zolfo e diossido di carbonio, hanno fatto aumentare i tumori polmonari e i linfomi all'ennesima potenza. Due giorni fa, all'Ist dell'ospedale San Martino, c'erano 350 persone in attesa di sottoporsi alla chemioterapia. In questa settimana, si è alzata forte la voce dell'ex procuratore del tribunale di Genova, il dottor Francesco Cozzi, ora difensore civico della regione liguria. E'intervenuto in qualità di garante per il diritto alla salute e ha "strigliato" le autorità portuali. Chiede di avviare al più presto il piano di programmazione per il controllo della qualità dell'aria e rispettare le direttive europee per
elettrificazione del porto, entro il 2025. Per la cronaca qualche anno fa, il porto più inquinato d'Europa era quello di Barcellona, oggi si contendono il primato Napoli e Genova.
Questo primato si aggiunge ad altri.
La metropolitana più corta del mondo
Il traffico più lento d'Europa.
Una città metropolitana con due strade e tutte dissestate
Il capoluogo più caro per l'acquisto di alimentari.
La non presenza di spiagge libere ecc ecc ecc.
L'impossibilità per i residenti di passeggiare per le vie, ormai invase da migliaia di turisti.
Aspetto con ansia da parte dell'amministrazione comunale,che ha un occhio di riguardi solo per le classi agiate e per il turismo di massa, che impedisca ai genovesi di usare il: " MUGUGNO".
La cura dell' ambiente e la vivibilità dei centri urbani sembra esser l' ultimo pensiero dei governi locali e centrale. A loro importa solo la loro carriera e poi... fanno grandi meraviglie quando vedono che la gente non va a votare. Un caro saluto e tanti auguri per una Serena Pasqua a te e ai tuoi cari.
RispondiEliminaContraccambio di cuore i tuoi auguri.
EliminaPrima di leggere da te, ho letto qui:
RispondiEliminahttps://donfrancobarbero.blogspot.com/2024/03/le-navi-della-morte-proteste-dei.html
Cmq, se ti può consolare, è un male di tutte le città. Purtroppo... ❤️👋
EliminaPurtroppo i mali che denunci non sono esclusivi di Genova. Ad esempio il marmo di Carrara che viaggia su giri d'affari milionari e la città invece è immersa in un degrado sconfortante.
RispondiEliminaOdio le navi da crociera!!
RispondiEliminaTutto questo è molto triste. Genova è una gran bella città che meriterebbe maggiori attenzioni e cure da parte dell'amministrazione comunale. Non posso che augurare e sperare che chi di dovere si metta una mano sulla coscienza e si dia da fare per eliminare questo degrado.
RispondiEliminaA Milano non abbiamo le navi ma l'aria è inquinata. La città è in continuo sviluppo ma le abitazioni sono carissime, o da ristrutturare. Diventerà una città solo per persone abbienti? Certe zone della città sono insicure esempio la stazione Centrale. Senza inutili bla bla bla credo si potrebbe fare di più e meglio.
RispondiEliminaCiao un abbraccio e serena Pasqua per te e chi ti è vicino
enrico
Il problema è della stessa natura di quello di Genova ma con esiti opposti.
EliminaMilano è un non-luogo perché non possiede una popolazione autoctona. I "Milanesi" vengono tutti da fuori, quindi non c'è connessione tra abitanti e abitazioni. La Milano medievale era ricca per via delle attività di tessitura e tintoria e per le armerie che facevano spade, corazze e più tardi spingarde. La vocazione industriale, sostenuta come per tutte le città-stato antiche dal circondario agricolo, è durata fino alla de-industrializzazione e alla globalizzazione. Poi Milano è diventata "direzionale" con il "terziario avanzato". Quindi è diventata il non-luogo attuale. Non a caso si dice che Milano sia l'unica metropoli "cosmopolita" o a "vocazione internazionale" d'Italia. Non è una cosa buona, significa che Milano non ha collegamenti con il suo passato e col contesto. Da cui, incidentalmente, la famosa separazione tra la "sinistra ZTL" e la periferia "leghista" (o "populista"). Ci troviamo con immense periferie industriali che non hanno più senso e identità, strade e ferrovie su cui brulicano persone che alla fine non producono niente.
Viceversa, per Genova ci si dovrebbe domandare "come campano i Genovesi?".
Come ho già detto, i turisti vanno nei luoghi decadenti, se a Genova ci sono i turisti significa che Genova è morta, è un cimitero degli elefanti. Come Roma, Firenze, Venezia, tutte città morte di cui rimangono le ossa.
Questo è un problema irrisolto, ovvero la natura schizofrenica dell'Italia che vuole essere "potenza economica" e questo passa necessariamente per le tecnologie e l'industria e nello stesso tempo "museo" coi turisti e questo implica decadenza e morte, cimitero oppure terzo mondo coi resort e l'animazione. Con l'intermezzo del "reddito di cittadinanza", ovvero l'idea che siamo tutti proprietari terrieri e viviamo di rendita cazzeggiando nelle nostre tenute, godendo delle bellezze della natura e le romanticherie delle occasionali rovine.
Per capire l'Italia bisogna chiedere agli stranieri.
Siamo esattamente come ci vedono, non come noi vediamo noi stessi.
Trovo il tuo commento perfetto. Genova era una città industriale , vivace ora hai ragione è : MORTA
EliminaIn realtà la questione è più complessa e per capire l'oggi bisogna tornare al Cinquecento.
EliminaIn sostanza quando furono aperte le rotte commerciali oceaniche il Mediterraneo divenne un lago morto, inutile. Nonostante la propaganda ridicola di questi tempi che cerca di venderci l'idea del "ponte" verso l'Africa. Il problema è sempre stato lo stesso, ovvero che non conveniva portare le merci attraverso le regioni sotto controllo dei vari califfati islamici ma piuttosto navigare tutto attorno per andare da Amsterdam o Amburgo direttamente in Estremo Oriente, per non dire delle Americhe. Genova aveva la sua importanza come porto di Milano, perché Venezia era ostile (la linea del fronte era a Bergamo). Se non che, appunto, venuto meno l'interesse a portare merci via nave nel mediterraneo, i porti italiani avvizzirono.
Nel Cinquecento iniziarono le "guerre italiane" che dovevano spartire l'Italia tra i reami di Francia e Spagna (basta che se magna). Come conseguenza furono soppresse o molto indebolite le autonomie comunali e l'Italia divenne una colonia, cioè amministrata da vicerè e con una economia debole e subordinata.
Venendo all'oggi, che interesse ci potrebbe essere a navigare nel Mar Rosso, il Canale di Suez, sotto tiro dei tagliatori di teste islamici, poi portare le merci in un porto italiano per affidarle alle rinomate autostrade e ferrovie italiane, quando si può ancora fare il giro e andare direttamente ad Amsterdam o Amburgo. Per non dire delle Americhe, che per noi sono irraggiungibili.
Sulle industrie, l'Italia si è industrializzata per ultima in Europa, anche perché è diventata Nazione solo nel 1861 e tutto il Sud era come il Messico, ancora, nonostante la vulgata sulle magnificenze borboniche. C'è stato il "boom economico" del "dopoguerra" ma si basava sulle produzioni da "piccola Cina", cioè prodotti a basso costo con la leva della svalutazione della Lira e della "economia sommersa". La "globalizzazione" ha spazzato via tutto perché a chi conviene fare magliette o viti in Italia quando le puoi importare dalla Cina?
La domanda "come campano i Genovesi" si può generalizzare con "come campano gli Italiani". A Milano campano coi "new media". Cioè la fuffa. Tutti gli altri boh. Acciaierie chiuse perché inquinano e sono antieconomiche, fabbriche di auto chiuse perché la FIAT adesso fa parte del gruppo Stellantis controllato dal Governo francese, poi tanto la Panda la facevano in Polonia. La cioccolata la fanno in Turchia e tanto le nocciole le importiamo da li. Cosa rimane?
A Roma non abbiamo navi, marmi e neanche fabbriche.. ma la città fa schifo, invivibile, impraticabile, impercorribile, ingovernabile: sporca, inefficiente, colma di turisti ignoranti. Mi trasferirei da te domani mattina.
RispondiEliminaPensaci bene!
EliminaMeglio Genova di Roma tutta la vita.
EliminaAnche se la Liguria è mezza Terronia, i liguri sono simpatici come la carie, però comunque è un'altra aria.
Ricordo, Silvia, si scese dalla SMC per un giro per la città, dopo 3 ore si disse basta e si rientrò in nave, tra noi i commentava:- ma come fanno a viverci in questa baldoria o chiamalo caos ben organizzato?
RispondiEliminaBuona santa Pasqua e non ti far mancare nulla
Grazie, per gli auguri che contraccambio.
EliminaSi evidenzia bene il problema che parte dal post e segue nei commenti.
RispondiEliminaIl problema non è solo l'inquinamento e il degrado,quanto il risultato in cui chi più chi meno contribuiamo.Sicuramente le autorità portuali hanno le loro responsabilità ma anche chi usufruisce dei viaggi in crociera deve sentirsi responsabile.So che esistono Navi costruite ad ok per contenere più persone possibili,costino quel che costino,mica ci si pone il rischio di contribuire in qualche misura ad una forma di degrado!
Buone festività a lei maratonetaGiò e a tutti i suoi lettori
Ti ringrazio anonimo, io ti do del tu perché sono vecchia e mi dispiace non poterti chiamare in un altro modo. Ma rispettto la tua scelta. Ti auguro tanta serenità.
EliminaL'inquinamento è la conseguenza meccanica del consumo.
EliminaUna cosa che dico sempre, se volessimo davvero togliere di mezzo le auto a motore endotermico per usare motori elettrici bisognerebbe:
- ripensare il concetto di automobile perché dovrebbero andare massimo a 70 all'ora e pesare il meno possibile, quindi essere fatte di plastica o lega leggera.
- ripensare la mobilità perché data l'autonomia non si potrebbe viaggiare con l'auto elettrica per centinaia di chilometri da cui la necessità di andare in treno, scendere e affittare l'auto sul posto.
Epperò la propaganda ci vende gli stessi SUV pesanti come carri armati che in teoria dovrebbero andare a batteria, quindi servono tonnellate di batterie.
Solo perché alla gente si fa il lavaggio del cervello per cui non si vive senza un SUV a testa.
Io non possiedo automobile, vado in giro a piedi, in bicicletta e con lo scooter.
Quindi si può.
Certo se uno va a vivere nell'interno ligure poi o si organizza per rimanere nei limiti di quello che offre il villaggio oppure gli serve il SUV.
Questo ci riporta al senso delle città e in generale dell'abitare e del vivere.
Questo è predicare bene e comportarsi altrettanto. Bravo! Io ammiro Mario Tozzi.
EliminaConcordo: quando vedo che pubblicizzano macchinone cl"performanti" come quelle a benzina o diesel, penso che non abbiamo capito nulla e che per forza ci estingueremo e pure un fretta.
EliminaE tutto per il "dio" denaro...
Che stolti. Vivere per guadagnare soldi da spendere il più possibile
La faccenda è un attimo più complicata.
EliminaIl problema di fondo è che la popolazione generale è ignorante, ai limiti dell'analfabetismo.
Poi le aziende non sono guidate da "tecnici" ma da venditori, per i quali conta "fare business" non importa come e questo significa principalmente non con prodotti o servizi ma tramite le relazioni. Da cui il "management" dell'azienda normalmente non conosce i prodotti o servizi dell'azienda perché non gli serve e nemmeno lo vuole sapere.
Mettiamoci sopra il fatto che i legislatori sono ignoranti come la popolazione e sono motivati dal "business" come i venditori.
Eccoci ad un mondo di consumi insensati, un mondo di minus habens che dell'esistenza possono concepire solo l'antitesi sofferenza e godimento. Un mondo di predatori che si creano una posizione sfruttando la debolezza dei minus habens.
Non sono solo i SUV che inquinano in maniera ovvia, con l'eccesso di tutto, materiali, spazio, energia. Inquinano anche le biciclette, per esempio, quando sono le "mountain bike" giocattolo con cui gli impiegati escono nel weekend per fare su e giù al parchetto. Non solo sono aggeggi super-accessoriati dal costo spropositato per essere biciclette ma in quanto giocattoli e non mezzi di trasporto, sono un "dipiù" rispetto al SUV. Aggiungiamoci le conseguenze, dall'abbigliamento tecnico alla devastazione che le biciclette fanno passando "fuori-strada", meno delle moto ma il principio è lo stesso. Tanto che le amministrazioni dei parchetti prima incentivavano gli scemi a fare su e giù con la mountainbike, poi si sono accorti che devastavano il parchetto e in particolare provocavano il dilavamento delle colline e quindi adesso mettono i tronchi d'albero di traverso sugli sterrati. Perché, anche li, non si fanno più ciclabili asfaltate, che la bicicletta è gommata e quindi deve andare sull'asfalto o al massimo sul cemento, si fanno ciclabili in terra battuta e/o ghiaino, che durano una settimana e poi diventano uno schifo di buche e fango, inutili tanto per le biciclette che per camminare.
Funziona tutto cosi. A me piaceva camminare in montagna. Prendevo la motoretta, lemme lemme mi recavo sul fondovalle e scarpinavo in salita. Alla gente non piace, ci vuole la funivia o il servizio di auto-navetta che porta al belvedere col ristorante e il ristorante deve avere il prosecco e i gamberoni. Io mi accontentavo della mestolata di polenta e magari una salsiccia o una fetta di formaggio, impiattati dalla moglie del gestore del rifugio. Adesso i rifugi sono "stellati" e wifi cazzi e mazzi.
Per cui la "green economy", la "rivoluzione verde", il "sostenibile" eccetera, sono tutte cavolate per gli scemi. Anzi, se tu vuoi i gamberoni in cima alla montagna e ci vuoi andare col SUV elettrico e tutto elettrico, fotovoltaico, eolico e tricchetracche, costa e quindi consuma e quindi inquina di più, non di meno.
Anche perché, ultima cosa ovvia, non c'è niente di "rinnovabile" in una batteria, in un pannello fotovoltaico, in una turbina che aziona un generatore. Tutta roba che deve essere fabbricata, trasportata, messa in opera, mantenuta e che ha un suo ciclo di vita dopo di che va smontata, trasportata, smaltita.
Sempre per la faccenda dell'entropia, per inciso.
Se a me piacesse navigare e non soffrissi il mare, vorrei andare su un veliero, certo non chiudermi dentro un villaggio turistico a forma di scatolone-formicaio-nave.
Eliminaeppure, nonostante l'inquinamento oggi il bobbolo è più longevo, anche i mortidifame campano di più, gli organi umani si sono adattati.
RispondiEliminaAnche con il fumo Genova è bellissima.
RispondiEliminaPurtroppo l'inquinamento è un fenomeno diffuso in tante zone d'Italia. Sicuramente Genova merita molto di più, le varie amministrazioni hanno fatto troppo poco per valorizzarla, anzi hanno più danni che altro.
RispondiEliminaSerena Pasqua.