sabato 27 gennaio 2024

Sovraffollamento turistico: Agonia di Genova.

 


                                                  Spiaggia di Boccadasse.

Come vi ho già raccontato, da Giugno dell'anno scorso, nel mio condominio è stato aperto un b&b. Ho trascorso un estate tremenda ma anche in questi mesi, autunno/invernali, i turisti (sei per volta) continuano a svernare a Genova. Arrivano da tutte le parti del mondo e non hanno nessun rispetto per chi vive nel palazzo. Si ubriacano, arrivano a tutte le ore del giorno e della notte. Genova non ha strade, si è dovuta espandere verticalmente perché la pianura è quasi inesistente. Questo sovraffollamento turistico arreca  enormi disagi per i residenti.



In porto, tutti i giorni, già dall'alba arrivano tre navi da crociera, che vomitano nel centro città migliaia di persone. Una nave sempre con i motori accesi, equivale a 15.000 auto in movimento. I giovani non trovano più case in affitto perché gli speculatori edilizi le acquistano per pochi soldi, le ristrutturano e aprono i b&b. Chi è al governo, dovrebbe regolamentare e tassare l'affittatura selvaggia. Nel 80% dei casi è rendita passiva e parassitaria.   La foto mostra il record di ottobre con quattro navi presenti nel porto.



                                                     Le Cinque Terre

L'ondata di proteste antituristiche di massa sta crescendo . Milioni di cittadini come me, in tutta Europa hanno cominciato a esprimere il loro dissenso. Sui muri sono apparse scritte che invitano i turisti a non invadere le città.



                                        Stazione di Monterosso



                                                             CAMOGLI

Gli equilibri sociali sono compromessi ed è dimostrato dal grido di lamento dei genovesi, che si sentono assediatati  da questo turismo esagerato, che spesso impedisce ai residenti di vivere la propria città. 
Purtroppo i rumori tipici come: l'adorata tramontana, lo sciabordio del mare che invade la Superba di salsedine, lo stridio dei gabbiani , sono soffocati da un grande ramadan (dal dialetto genovese: confusione).

14 commenti:

  1. È scandaloso che le autorità del capoluogo ligure stiano permettendo l'assalto scomposto
    della Città.

    RispondiElimina
  2. Io andai nelle cinque terre nel lontano 1989 a maggio. Facemmo i sentieri su in collina da Levanto arrivammo a Portovenere ma quando a sera scendevamo nei paesi non c'erano molti turisti. Infatti trovavamo facilmente posti letto per la notte. Dalle foto vedo che in 40 anni le cose sono molto cambiate...
    Leggevo che a Venezia vogliono mettere un pagamento di 5 € per entrare in città. Potrebbe essere un modo per frenare il turismo dilagante. ❤️👋

    RispondiElimina
  3. Ma se dici qualcosa la risposta è sempre la stessa: sono posti di lavoro - quindi ogni replica a decisioni già prese e situazioni già in atto diventa immediatamente una critica distruttiva, delegittimata al nascere.
    lo dicevano anche quando a Cornigliano la tramontana fu sostituita dalle esalazioni delle raffinerie, a Cogoleto dai fanghi della Stoppani e potrei fare molti altri esempi di come, in nome dei 'posti di lavoro' si è distrutto un territorio e intere comunità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, ti dicono così, posti di lavoro, ma ricchezza sul territorio ben poca, oneri per la collettività molti.

      Elimina
  4. Sono partito in crociera da Genova, ma amo questa città, lo sai, e porto profondo rispetto. Il turismo gentile, cortese, appassionato, amante..esiste.. e io mi sento parte di esso.. ma c'è un turismo di massa, ignorante, becero, che non conosce piazzette, Boccadasse, o caruggi.. è turismo da vialoni principali-acquario-ristorante.. e a cui, per fortuna, Genova non piace, e non ci tornerà più ..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai centrato il problema alcuni turisti non hanno gli occhi e il cuore adatti per scoprire la bellezza di Genova.

      Elimina
  5. Davvero terribile. La scorsa estate ho visto piccoli borghi, in diverse parti d'Italia, soffocati dall' ondata vacanziera. Le grandi città lamentano il medesimo problema. Vorrei vedere delle città e dei paesi al naturale, con la loro vita di tutti i giorni, nel pieno della loro spontaneità e libertà che, di fatto, è stata sopraffatta. In troppi cercano una facile fonte di guadagno con l' apertura di b&b , attività di ristorazione e servizi balneari spesso carenti sotto ogni aspetto e gestiti in modo poco rispettoso per i residenti. Difficile dire quanto durerà questo andazzo, in un paese che ormai produce poco o niente, esternalizza e si aggrappa alla precaria e fragile economia dei servizi e di tanti improvvisati e improponibili imprenditori turistici. Intanto le città e le bellezze naturali non sono più le stesse.

    RispondiElimina
  6. E' un vero peccato. Genova è una splendida città e i turisti dovrebbero averne più cura. Potrebbe essere una buona idea quella di far pagare 5 euro come a Venezia. Soprattutto dovrebbero esserci più controlli sul comportamento dei turisti, che dovrebbero comportarsi in modo più civile.

    RispondiElimina
  7. I b&b ci sono anche perché se affitti normalmente, cioè se fai un affitto residenziale, ha solo oneri e doveri.

    RispondiElimina
  8. Piu' passa il tempo e piu' mi rendo conto che il turismo dei grandi numeri e' "il male" ovvero una delle espressioni della societa' consumistica e delle iper-societa' (dinensioni numeriche, quantita' sempre piu' grandi) , una jattura che stravolge, avvelena, corrompe ogni cosa, ogni luogo, ogni comunita' e ogni cultura che essa tocca.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il "turismo di massa" è una delle manifestazioni delle proprietà della "massa" che in soldoni è una mandria di bestie allevate cosi le hai a disposizione quando ti fa comodo per tosarle, mungerle o macellarle invece di doverle cercare e corrergli dietro.

      Ci dovremmo chiedere perché i genitori sottopongano i figli alla diseducazione che li rende bestie da allevamento. Dando per scontato il lavaggio del cervello, comunque tutti dovrebbero capire che non ci può essere una buona ragione per una colonna di auto ferme sulla strada o per una folla di persone in piedi in uno spiazzo o caricate su una nave, può essere solo un problema, qualcosa che non va. Il meccanismo fondamentale mi sembra quello per cui il non partecipare agli eventi "di massa" è vissuto come una diminuzione, una offesa, un danno, pur nella evidenza dell'esatto contrario. Ovvero, una intera esistenza che può avere senso solo attraverso la "inclusione" in un gruppo o un altro, ovvero la "uguaglianza" da cui discende la considerazione che se non sei intruppato sei "escluso", non sei "uguale" e quindi non sei veramente vivo. Poi ennesimo paradosso nello sforzarsi di essere "uguali" e mentre si è li, sforzarsi per essere "diversi" andando al limite delle "regole" o anche oltre.
      Avranno scritto dei tomi su questi meccanismi tra psiche individuale e collettiva.

      Ironicamente, il "turismo" era la prassi per cui i giovani sfaccendati della aristocrazia europea giravano (da cui "tour", giro) per i luoghi del "romanticismo" e della "decadenza", tra droghe, mignotte, occasionali miti pastorelle/i e paesaggi suggestivi tra rovine e tramonti. Notare la premessa di "aristocratici" e "sfaccendati". Il "turismo" odierno è lo scimmiottare delle classi subalterne rispetto a supposti modelli delle classi dirigenti. Quando, ancora, dovrebbero insegnare a scuola che la ricchezza non è manifestata dal buffet sulla nave da crociera quei quindici giorni di ferie ma nel potere disporre del proprio tempo, della propria vita. Un concetto che invece è inculcato come terrificante, perché se tu sei pecora ti spaventa essere "fuori da gregge".

      Infine, prego notare che il "turismo" si manifesta nei luoghi decadenti, quindi Genova è un contesto decadente.
      E' come vedere i corvi che volano, sotto c'è una carogna.

      Elimina
    2. Eppure è semplice. Non puoi pretendere che gente ineducata o diseducata si fermi a considerare architetture di diversi periodi storici, la loro funzione, l'estetica, oppure che ammiri gli effetti di luce di un certo scorcio del paesaggio o che colleghi le terre con le culture e le culture con la tradizione gastronomica. Se tu formi trogloditi poi questi pensano ed agiscono da trogloditi. Quando si postula che lo scopo della educazione è formare le maestranze che le aziende cercano si postula anche che lo scopo della vita sia lavorare per guadagnare per pagare e pretendere, uno scopo degli ingranaggi puramente meccanico, funzione di una società-macchina e le misure puramente quantitative.
      Come detto, ogni singola rotellina deve sentirsi a suo agio insieme a tutte le rotelline perché se gli venisse il sospetto che ci sia un'altra vita oltre il macchinario, la vita da rotellina gli risulterebbe insopportabile e salterebbe tutto per aria.

      Perdonami ma è palese che Genova, come, che ne so, Roma, Firenze o Venezia, è morta secoli orsono.
      I "turisti trogloditi" vengono a vedere le rovine.
      Se fosse una cosa viva, non avrebbe tempo, luogo e modo per dare retta e dare spazio ai "turisti", avrebbe altro da pensare e da fare.
      I luoghi del turismo sono tutti cosi, inventati apposta in mezzo al deserto come Las Vegas oppure cimiteri e rovine che restano di antiche grandezze.
      Qualcuno ha detto che i Romani campano portando la gente a vedere la mummia della nonna. Ecco, i Genovesi non tanto meglio.

      Elimina
    3. Sono perfettamente d'accordo con te. Grazie dei tuoi commenti.

      Elimina