Giuditta e Abra con la testa di Oloferne
In questi giorni la mostra dedicata alla pittrice Artemisia Gentileschi è stata travolta dalle polemiche perché accusata da alcune studentesse dell'Università di Genova e dalle attiviste di NonUnaDiMeno, di un approccio patriarcale e voyeuristico. Hanno puntato il dito contro una spettacolarizzazione dello stupro, che l'artista nel 1611, subì da un suo collega, Agostino Tassi , amico del padre.
In questi giorni la mostra dedicata alla pittrice Artemisia Gentileschi è stata travolta dalle polemiche perché accusata da alcune studentesse dell'Università di Genova e dalle attiviste di NonUnaDiMeno, di un approccio patriarcale e voyeuristico. Hanno puntato il dito contro una spettacolarizzazione dello stupro, che l'artista nel 1611, subì da un suo collega, Agostino Tassi , amico del padre.
Mossa dalla curiosità mi sono recata a Palazzo Ducale. I quadri della pittrice sono splendidi e chi sostiene che Artemisia dipinga più volte nella sua carriera questo quadro, per vendicare la violenza subita, non rende merito al suo talento e alla sua grandezza.
Approvo l'allestimento della stanza dello stupro. da parte del curatore della mostra Costantino D'Orazio. A metà percorso si entra in questa sala buia, con una finestra battuta dalla pioggia. C'è un letto che a tratti si colora di rosso e una voce femminile racconta con le parole di Artemisia, com'è avvenuto lo stupro.
Prendo le distanze dalle polemiche di queste donne e mi congratulo con il curatore (uomo) che ha avuto il coraggio di rendere giustizia alla verità storica.
Consiglio alle giovani donne di approfondire la vita di questa pittrice, che ebbe il coraggio di denunciare il suo violentatore, fu processata e torturata ma non smise mai di lottare.
Post interessante per una grande donna e brava pittrice. Se ancora oggi non è facile denunciare uno stupro figuriamoci nel 1600. Lei fu persino torturata per aver denunciato lo stupratore Agostino Tassi
RispondiEliminaUn saluto e un abbraccio cara Angela
enrico
Quelle di Non una di meno sono delle fanatiche isteriche piene di problemi. Lo dimostrano anche questa volta.
RispondiEliminaIn versione femministica quelle che epura(va)no altri comunisti non sufficientemente puri comunisti.
EliminaUna donna straordinaria.
RispondiEliminaCiao Angela.
Nn cosco la pittrice è ringrazio per il suggerimento, approfondiro.
RispondiEliminaUsa dei colori che prevalente che mi prendono nei particolari. La seconda foto è così esaustiva di violenza che merita aspra comprensione del suo dolore.
Grandissima pittrice, molto belle le sue opere.
RispondiEliminaLa vicenda umana della pittrice è drammatica. L' interpretazione del dolore nasce direttamente dalle opere dell' artista e a queste bisogna guardare prima di ogni altra cosa. Il modo di proporre da parte dell' organizzazione può essere oggetto di discussione e critica. Così come è giusto che l' organizzazione si riservi il diritto alla replica. Ci son diverse sensibilità e, perciò, non sempre il consenso rispetto al modo di proporre un tema può essere unanime.
RispondiEliminaSe non sbaglio, esiste un libro sul processo a Tassi.
RispondiEliminaSì. Nella mostra è presente il faldone autentico del processo.
EliminaNonunadimeno è un gruppo transfemminista, ovvero non è un gruppo femminista come vogliono dare da intendere, cercano di darsi visibilità e ci riescono. Fanno a mio giudizio un pessimo servizio ai diritti delle donne.
RispondiEliminanotevole e suggestiva ambientazione.
RispondiEliminalieto giorno
Condivido il tuo post, le tue parole e l'allestimento della mostra nonché il messaggio che essa attraverso l'arte della Gentileschi, vuole farci arrivare.
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