Questa frase è scritta su di un muro della sala d'aspetto del fisioterapista, dal quale mi reco due volte la settimana, per riattivare la mano, dopo l'ingessatura per la rottura del polso. Il pensiero apparentemente è edificante ma non lo condivido, in questo specifico momento storico. I motivi per cui la mattina non riesco ad essere di buon umore, sono molteplici:
La salute e lo smarrimento di quando hai bisogno di cure mediche e se vuoi guarire in fretta, devi rivolgerti al privato, a causa dei tagli fatti dai vari governi.
La mia adorata città, invasa e violentata quotidianamente da migliaia di croceristi e turisti, che spesso non hanno nessun rispetto per la sua storia.
Il genere umano, che non ha più la sensibilità nei confronti delle persone anziane, che vengono spesso derise e non considerate.
La sparizione del dialetto genovese e dell'italiano, sostituiti da una cacofonia di lingue sconosciute.
I fumi che inquinano l'aria, prodotti dalle tre navi da crociera, che giornalmente raggiungono il porto di Genova e il vento trasporta in collina.
Il sindaco e il governatore che invece di pensare a migliorare la vita dei cittadini, ogni giorno promuovono progetti faraonici (la nuova diga, la funivia che attraversa il centro abitato, e tanti altri) anche pericolosi ma non accettano critiche e impongono il loro punto di vista. Pensano come dei manager per rendere la vita dei turisti più piacevole, mentre la città è in totale decadimento.
La metropolitana più corta del mondo, che non permette di raggiungere i vari quartieri cittadini.
Il salone nautico, che per sei giorni ha reso la viabilità dei cittadini azzerata, code di ore per raggiungere i posti di lavoro.
I b&b nei condomini, sostenuti dal comune, sono le nuove piaghe sociali, che mettono a rischio la tranquillità dei residenti.
I genovesi stanno trasferendosi nell'entroterra perché in città la vita è diventata insostenibile. Lo spazio a Genova è pochissimo, le strade importanti sono solo 2. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Equador, seguita dagli albanesi, dai romeni e da tutti gli stati africani.
Non esistono più le fabbriche che per secoli hanno permesso ai genovesi di vivere un'esistenza dignitosa.
La sensazione è quella di sentirmi straniera nel luogo dove sono nata più di 70 anni fa, di non avere più diritti ma di essere considerata solo un bancomat.
Per i motivi elencati e molti altri, la mattina non posso alzarmi serena, anche perché ho la consapevolezza che sarà sempre peggio.
Ora capisco la profezia di Santa Brigida che passando da Genova disse:
” Un giorno il viandante che passerà dall’alto dei colli che recingono Genova, accennando con la mano i lontani cumuli di detriti, dirà laggiù fu Genova “.
Metti la salute al primo posto e ti comprendo perfettamente.. quando stiamo bene non pensiamo mai troppo di quale immenso valore stiamo usufruendo..e magari tendiamo anche a trascurarci per superficialità o semplice pigrizia.. la tua adorata città (anche mia, da esterno) sta subendo anche lei diversi maltrattamenti.. spero che l'amministrazione si renda conto.. che i turisti si rendano conto.. ma purtroppo si comportano da selvaggi un po' dappertutto.. certo sentirti straniera a casa tua non è una bella impressione.. io mi ci sento da sempre a Roma, città mai amata troppo, perché viverci e, fino a poco tempo fa, lavorarci, è davvero delirante.. ma tant'è.. però bisogna comunque alzarsi e ricercare serenità, dentro di noi almeno, perché aiuta a resistere, a sopportare, a cercare - e trovare - qualcosa di positivo comunque.. e la tua magnifica città comunque, resiste ancora come ha fatto per secoli.. io ti auguro di poterla applicare quella scritta sul muro .. serve a resistere, e trovare nuovi stimoli, e tu ne hai forza e consapevolezza.. in bocca al lupo.. per la mano soprattutto.. certi fisioterapisti fanno miracoli!! ;)
RispondiEliminaHa ragione Franco, metti la salute al primo posto e la tua splendida famiglia. Il resto è sconfortante e non c'è una classe politica che sia minimamente interessata a prestare ascolto ai cittadini. Vivo in Toscana, altro colore, ma stessa musica.
RispondiEliminaBeh, leggendo tutto ciò che hai elencato, c'è da deprimersi davvero! Ma siccome la depressione non serve, se non a farci stare male, non c'è altro da fare che cercare il lato positivo nelle cose e pensare un po' meno a tutto ciò che può far soffrire. Ad esempio, un mio amico recentemente è stato a Genova e mi ha detto di essere rimasto piacevolmente sorpreso dalla bellezza di questa città che non conosceva e me ne ha parlato entusiasticamente. Quindi qualcosa di positivo c'è!
RispondiEliminaGli affetti della famiglia. E poi il fisioterapista. Pensa che sia bello che tu abbia il denaro sufficiente per pagarlo. Sarebbe peggio se non potessi permettertelo. E ti farà guarire. Poi potrai trovare certamente qualche altra positività nella tua vita. Cerca di stare serena. Fa bene allo spirito e alla salute.
Io a volte penso al futuro e mi prende un'angoscia infinita. Poi penso che angosciarmi non può che farmi stare male e non mi serve a nulla, allora cerco di non pensarci. Sarà quel che sarà. Un abbraccio e buona guarigione!
certo che Santa Brigida portava proprio rogne - nel frattempo le dedichiamo i truogoli
RispondiEliminaÈ sempre più difficile, specie con gli anni che si accumulano e i dolori e dolorini che crescono, ma è importante non mollare. Fosse solo per non dargliela vinta a questi nuovi barbari che avanzano e razziano tutto.
RispondiEliminaNon mollare
Dici di non condividere quella scritta poi però poi sembri invece dargli ragione
RispondiEliminatutto ciò fa parte della vita, delle nostre scelte, io raggiunta una certa sollecitai di molto la consorte per lasciare il caos da capitale, ma ella è troppo legata ai figli, anche se si rende conto che in caso di bisogno son sempre e solo io a prendermi cura di lei.
RispondiEliminaSperiamo che alla mia dipartita non la mettano in qualche rifugio o ospizio, non se lo merita, li ha troppo amati e viziati, rinunciando ad un fine vita in qualche bella cittadina di provincia magari fornita anche di ospedale
Spesso l' esser di buon umore più che coraggio richiede temerarietà.
RispondiEliminaCome sta tuo genero?
RispondiEliminaPurtroppo ha fatto la tac, che ha dato brutti risultati. Si sono ripresentati alcuni linfonodi in varie parti del corpo. Il giorno 12 ha la visita all'IST e forse deve sottoporsi ad un altro ciclo di chemio. Sono preoccupata per lui che è un bravissimo ragazzo(un camallo del porto) per mia figlia che da più di un anno lotta con lui e lavora e per Pietro, mio nipote, che ha 13 anni e ha perso il sorriso. Un brutto momento, ma devo lottare ed essere forte per aiutarli.
EliminaMia moglie in tre anni ha fatto due volte chemio (l'ultima terminata 15 giorni fa), tolta la milza, ora convive con forte neuropatia e ulcera, anche se ai minimi termini, ma non si è mai abbattuta e scoraggiata, e tanta forza dipende anche da chi le sta attorno.. tu e tua figlia state facendo un gran lavoro, un bellissimo lavoro.. la malattia ha bisogno di sorriso..
EliminaGrazie Franco per le tue parole d'incoraggiamento. Mi dispiace tanto anche per la tua mogliettina, che spero possa migliorare. E' dura anche perché alla mia età si diventa più fragili. Il desiderio di aiutare il mio adorato genero, mia figlia e Pietro mi aiutano a lottare.
EliminaBrava, bisogna farsi forza anche se ci si sente senza forza. Da 1 mese e mezzo mio marito sta facendo accertamenti oncologici, ma i medici non hanno ancora fatto una diagnosi, trattandosi probabilmente di un tumore raro. Siamo piombati, da un giorno all'altro, in un incubo.
Eliminadal inizio del anno ho trovato la forza di volare e poi si è rotta un ala e volo lo stesso, ogni giorno perdo un pezzo di polverina dalle ali, ogni giorno volo lo stesso. Fino a che cadrò definitivamente diventando polvere o schiacciata a terra morente da una scarpa di un passante.....questa è la vita ma devi volare, non stare a terra o chiusa in un barattolo dove soffocherai.... la forza di volare me la da un ghepardo ogni giorno che corre non più veloce ma usa il telefono Ciao
RispondiEliminaLa sanità pubblica è vittima di continui tagli, spesso le persone rinunciano alle cure.
RispondiEliminaBenvenuta nelle distopie dei paradisi multiculturali, globalizzati, a turismo di massa, sovrappopolati, a economia farlocca di servizi a produttori di servizi che assistono chi fa servizi ai servizi.
RispondiEliminaNo grazie!