Mi sono recata al cinema per visionare l'ultimo film di Nanni Moretti: "Il sol dell'avvenire".
Seguo questo regista dai suoi albori. Abbiamo la medesima età ( oggi siamo degli splendidi settantenni) e continuiamo a credere negli stessi valori.
Non desidero scrivere una recensione perché a mio modesto parere, per comprendere il messaggio del film bisogna vederlo.
Mi sono riconosciuta nel personaggio di Giovanni che prova disincanto, paura, nostalgia o rifiuto per queste cose:
La politica
La violenza fine a se stessa
Il ritrovarsi d'accordo sempre con una minoranza.
La crisi dei sentimenti
La coerenza pagata a duro prezzo
I film programmati solo su Netflix
L'importanza delle parole: basta cambiarne una, cambia tutto e L'attuale uso smodato dell'inglese.
La fatica di confrontarsi con le nuove generazioni
Il valore delle canzoni eseguite in italiano. Colonna sonora del film: ( Battiato, Tenco, De Andrè e Noemi)
I sentimenti che trasmettevano i film d'autore.
IL finale è commovente, in un corteo sfilano gli attori che hanno lavorato con lui in tutti questi anni, dopo di che, un primo piano, inquadra Moretti a tutto campo, che con un sorriso melanconico, saluta il suo pubblico.
Non so se sarà un addio, comunque caro Nanni desidero ringraziarti perché i tuoi film mi hanno aiutato a crescere.
questo corteo nel finale mi fa pensare ad un commiato, un addio
RispondiEliminasperiamo bene allora,
speriamo
Auguro a Moretti prima di tutto tanta salute e poi deciderà cosa fare.
EliminaÈ finito il tempo della speranza e Moretti ne prende atto. Non potrà dire a nessuno: "Per una volta cerca di dire qualcosa di sinistra".
RispondiEliminaEsatto Gus dal film si evince la sua amarezza.
EliminaTutti speriamo in un "sol dell'avvenire" (non necessariamente in senso politico) . Ci crediamo perché abbiamo dei sogni e crediamo in qualcosa di grande. Certe cose, nella vita, si realizzano. Altre no e allora siamo immersi in un mare di sentimenti. Gioie e dolori, delusioni, nostalgie. Tante cose che abbiamo guardato con passione le vediamo poi con disincanto. Quel che contano, alla fine, son solo le persone. Nel caso di Nanni Moretti, gli attori, la gente dello spettacolo, il suo pubblico. È un momento di riflessione su quel che si è fatto. Di ringraziamento e saluto a tutti coloro che lo hanno apprezzato e seguito e ai quali lui sicuramente vuol molto bene.
RispondiEliminaIl film mi ha commosso perché il suo disincanto e la nostalgia, appartiene anche a me. Il finale è straordinario e il suo malinconico saluto mi ha fatto capire che si è chiuso definitivamente un periodo della vita.
EliminaUn finale strano . Se è un addio artistico lo sapremo presto poiché immagino che questa domanda gli verrà posta in qualche intervista
RispondiEliminaChi vivrà, vedrà.
EliminaHo appena visto il suo "tre piani" e mi è piaciuto. Vedrò anche questo, forse non subito,.ma lo vedrò senz'altro
RispondiEliminaTre piani è l'unico film di Moretti tratto da un libro.
EliminaBuona domenica Angela. Nn dispiace neanche a me Moretti non ho una foto con lui ma i suoi film anche se un po' lontani dalle prime uscite e me li godo in TV
RispondiEliminaSpero di vederlo presto.
RispondiEliminaTi assicuro che merita
EliminaMa che bella una foto con Moretti! Fortissima!
RispondiEliminaNon mi è piaciuto, sono un fan dei Palombella Rossa, degli Apicella a tutto tondo. Qui avverto un rimestare confuso, un volere senza volere, un Sol del riavvennire, la fine di Woody Allen, anche se lui ci mette ancora la faccia. Cadenzata però.
RispondiEliminaNon ho visto il film ma ricordo "Habemus papam ", commovente.
RispondiEliminaBenvenuta.
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