IERI
Saranno le mie papille gustative che non funzionano più a dovere ma la Nutella, non ha più il suo sapore antico. Oggi la si acquista nei supermercati ed è contenuta in bicchieri e vasetti di varie fogge. Negli anni 50, quando desideravo fare merenda con questa squisitezza, mi dovevo recare dal droghiere. Era un rito, entravo in questo negozio aromatico e lui mi chiedeva quanti soldini avevo a disposizione. Stendeva un foglio di carta oleata sulla bilancia, prima di affondare un cucchiaione nella grande scatola di latta. Delicatamente versava il contenuto sulla carta, che richiudeva con grande maestria. Immediatamente arrivava la cosiddetta “acquolina in bocca” dovuta alla vista e all'odore della cioccolata. Correvo a casa e spalmavo la Supercrema sui biscotti Oro Saiwa. La Saiwa era una fabbrica di dolci, che purtroppo ha chiuso i battenti a Genova negli anni 80. Questo stabilimento aveva una caratteristica, accanto ad esso, era ubicato un negozietto, dove si poteva acquistare a prezzo ridotto i biscotti con qualche difetto di lavorazione (mal riusciti). Che bei tempi! Oggi sono alla ricerca del tempo perduto e alla descrescita consapevole.
Per me la Nutella è da evitare e anche i dolci in genere. Il diabete è sempre in agguato.
RispondiEliminaCiao Angela.
Il post non è presente nell'Elenco Lettura.
RispondiEliminacosa vuoi dire? non capisco
EliminaNel menù a discesa della bacheca si trova "Elenco Lettura" . Tutti i lettori che ti seguono vedono immediatamente il post scritto.
EliminaIn ogni caso il problema è risolo perché nel mio elenco blog preferiti il tuo è ail più recente.
Grazie, buona giornata.
EliminaNon ne mangio da secoli!
RispondiEliminaAltri anni, Angela, anni che nnon torneranno, ma anni che hai dentro. Una decrescita felice la cerco pure io. Nutella o non nutella.
RispondiEliminaUn abbraccione
la plastica ancora non esisteva, eppure i droghieri riuscivano a impacchettare piccole quantità delle merci estraendole da quei bidoni enormi di latta
RispondiEliminaOggi la chiamerebbero "strategia rifiuti zero" senza riuscire a farla.
EliminaNegli anni il gusto è cambiato.
RispondiEliminaSe penso che come dice Fracatz non esisteva la plastica e le bottiglie di vetro di acqua naturale le portavi indietro in cambio della restituzione di un deposito cauzionale ridicolo e puramente simbolico...
RispondiEliminaNon immaginavo la vendessero “non confezionata” Oggi inscatolano e imbustano tutto, persino nei bar sono sparite le zuccheriere e lo zucchero è solo in bustine.
RispondiEliminaFelice settimana, un abbraccio
enrico
Angela, forse il post che hai scritto per Valeria non si vede.
RispondiEliminaBlogger è uno schifo di piattaforma.
Grazie ora controllo.
RispondiEliminaLa crema cioccolato Buffa in via Fiasella, per me è meglio della nutella; la vendita in confezioni singole e sigillate è anche una certificazione di qualità e igiene, che spesso mancava nei venditori al dettaglio, alcuni propensi a modificare il prodotto per speculare sul prezzo.
RispondiEliminaSono d'accordo con te, la crema di Buffa è fantastica.
EliminaEro a conoscenza che gli Oro Saiwa fossero gallette dolci di origine genovese.
RispondiEliminaTroppo poveri per me, da ragazzo, ora le apprezzo.
Colla crema gianduja ancor meglio il pane!
Buona la crema al cioccolato ma da un po' di tempo apprezzo solo quella priva i olio di palma. https://cinevisioni-e-letture.blogspot.com/
RispondiEliminaBenvenuta nel mio blog. Buona giornata.
RispondiEliminaAnche la marmellata una volta si comprava a peso, e anche quella aveva un sapore molto più buono di quella che oggi vendono nei vasetti di vetro...
RispondiEliminaE' vero tutto era più buono anche l'umanità. Ciao
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